Accatastamento immobili: cos’è e come funziona

Tramite la domanda di accatastamento si comunica all’Agenzia territorialmente competente che è stato ultimato un fabbricato urbano, oppure è stata completata una nuova costruzione, o sono state effettuate delle modifiche di una certa entità all’immobile. In sostanza l’accatastamento non è altro che una dichiarazione in cui, oltre a dare questa comunicazione, si chiede anche che l’immobile venga iscritto nel catasto degli immobili.

All’interno della dichiarazione deve essere riportata anche una “proposta” di categoria (a seconda del tipo quindi A/2, C/2, ecc) e quella della rendita catastale. Va da sé che per la presentazione della domanda di accatastamento ci si debba quindi avvalere di tecnici abilitati, quindi anche se il significato e l’iter da seguire per l’accatastamento è univoco in tutta Italia, in realtà i costi da sostenere sono estremamente variabili.

Proprio per questo è consigliato farsi fare differenti preventivi prima di iniziare tutta la procedura (ovviamente con più scelta nelle grandi città come Roma dove operano delle vere e proprie reti e/o Agenzie che riescono a comprimere e rendere più omogenei i costi).

Il valore della rendita e gli obblighi generali

La presentazione della dichiarazione va depositata in catasto e deve essere fatta entro 30 giorni dalla data in cui si ha la fine dei lavori. C’è anche da considerare che quello che viene indicato nella domanda di accatastamento della rendita catastale è solamente una proposta, per cui l’Agenzia competente può anche non prenderla in considerazione e procedere con un valore differente (vedi anche Perizia e stima notarile ).

Data l’importanza che questa avrà poi per numerosi aspetti, soprattutto di carattere fiscale per il pagamento delle relative imposte, è sempre bene monitorare la situazione, fermo restando che in caso di ‘non accettazione’, il catasto deve comunicare il cambio di valore all’intestatario (o di chi gode di diritti reali qualora gli intestatari non abbiano provveduto ai formalismi).

Contro questa decisione si hanno 60 giorni per poter fare ricorso. Anche in questo caso bisogna ovviamente avvalersi dell’aiuto di un tecnico abilitato .

L’uso e l’invio telematico

Dal 1 gennaio del 2015 l’invio della documentazione deve avvenire in via telematica, il che dovrebbe semplificare l’iter, anche se come tempistica la situazione non ha subito modifiche. In alcuni casi si possono trovare delle agevolazioni riferendosi ai tecnici che hanno convenzioni con i comuni, ma ciò non implica il trovare una semplificazione sulle procedure che rimangono invariate.

Inoltre, in alcuni Comuni, sono stati adibiti degli uffici preposti che aiutano i cittadini nella procedura di accatastamento (ma ci si deve informare in loco). Vedi anche Documenti per richiedere un mutuo.