Banche convenzionate o INPS? Guida alla scelta della migliore cessione del quinto per pensionati

L’ampliamento delle possibilità di accesso alla cessione del quinto anche ai dipendenti del settore privato è stata preceduta da quella accordata ai pensionati, superando la cessione del quinto INPS ex Inpdap intesa come sola possibilità concessa ai dipendenti pubblici.

Per consentire ai pensionati la richiesta di un finanziamento personale facile da ottenere, come la cessione del quinto, l’INPS ha stipulato una serie di convenzioni con varie banche, sia di levatura internazionale che di minore dimensione (con un elenco in costante aggiornamento).

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Perché parliamo di cessione del quinto INPS?

La categoria dei pensionati è considerata più fragile rispetto a quella dei dipendenti pubblici e privati, ovvero di chi è ancora in attività lavorativa. Questo perché un pensionato deve vivere della sola pensione e non ha molte possibilità di integrare le sue entrate. Per tale ragione è stata avvertita la necessità di tutelare i pensionati INPS, lasciando però libertà ai diretti interessati di scegliere il tipo di interlocutore/finanziatore al quale rivolgersi.

Se, dunque, non è l’ente previdenziale che eroga la cessione del quinto INPS perché allora si chiama così?

Innanzitutto perché i vari istituti di credito coinvolti hanno scelto di aderire alla sopracitata convenzione con l’ente previdenziale. In secondo luogo perché l’INPS, pur non erogando direttamente il prestito, interviene nella fase di rimborso in quanto trattiene a monte sulla pensione la rata del prestito da restituire, per versarla direttamente alla banca o alla finanziaria che ha concesso di fatto la cessione.

Come funziona e quali agevolazioni offre?

Quando si sceglie di richiedere una cessione del quinto presso una banca o finanziaria che ha aderito alla Convenzione INPS (ricordiamo che si tratta di una facoltà e non di un obbligo), si ha la certezza di ottenere un finanziamento con un tasso agevolato sempre al di sotto della soglia che l’INPS ricalcola ogni trimestre, tenendo presente l’andamento del mercato dei tassi di interesse. Generalmente anche le spese accessorie sono più leggere o a carico della banca o della finanziaria.

Ciò porta ad una agevolazione sul lato economico a cui si aggiunge anche un vantaggio dovuto allo snellimento dell’iter burocratico. Le banche in convenzione possono infatti accedere telematicamente ai dati sulle pensioni percepite dai potenziali richiedenti, semplificando la procedura per il rilascio della quota cedibile che avviene in modo diretto e più rapido.

Si ricorda che non tutte le cessioni sono cedibili. Risultano infatti escluse dal calcolo della quota cedibile le seguenti:

  • pensione minima;
  • pensione di invalidità civile;
  • assegni mensili destinati ai pensionati per inabilità;
  • assegni a sostegno del reddito, compresi quelli per il nucleo familiare;
  • prestazioni di esodo, con riferimento all’articolo preposto della Legge n. 92/2012.

Inoltre, in seguito alle norme sulla liberalizzazione del settore, accedendo alla cessione del quinto con Istituti di credito in convenzione con l’INPS si ha generalmente anche il vantaggio del risparmio sulla componente assicurativa. La maggior parte delle banche infatti, per sopperire ad eventuali problemi di insolvenza, sceglie di farsi carico della polizza assicurativa obbligatoria il che, considerata l’età dei richiedenti e i conseguenti premi abbastanza elevati, si traduce in un discreto risparmio. Tale assicurazione obbligatoria garantisce che in caso di morte prematura del richiedente l’istituto di credito non procederà nei confronti degli eredi per il recupero del debito residuo.

Preventivi e tassi applicati

Fermo restando l’obbligo di non oltrepassare mai i tassi soglia indicati trimestralmente dall’INPS, ogni istituto di credito convenzionato può scegliere liberamente quanto agevolare i pensionati che li scelgono per richiedere la cessione del quinto. Per questo motivo è fondamentale farsi fare da diverse banche e finanziarie più preventivi da confrontare tra loro per scegliere la proposta più conveniente a livello di TAEG.

Può essere una buona idea andare preparati agli incontri dove si richiedono preventivi, tenendosi informati sui tassi di interesse massimi previsti dalla Convenzione INPS, informazione facilmente reperibile visto che l’ente previdenziale comunica trimestralmente i tassi soglia, diversificati a seconda che l’importo da richiedere sia inferiore a 15 mila euro oppure superiore (con distinzione per range di età). I trimestri sono suddivisi in:

  • decorrenza 1° gennaio;
  • decorrenza 1° aprile;
  • decorrenza 1° luglio;
  • decorrenza 1° ottobre.

Ad esempio per l’attuale 2° trimestre 2023 (1° aprile- 30 giugno) la soglia massima dei tassi indicata dall’INPS è la seguente:

under 15 mila euro over 15 mila euro
fino a 59 anni 9,42% 7,32%
da 60 a 64 anni 10,22% 8,12%
da 65 anni a 69 anni 11,02% 8,92%
da 70 anni a 74 anni 11,72% 9,62%
da 75 anni a 79 anni 12,52% 10,42%
oltre i 79 anni 20,11% 15,06%

Data rilevazione: 18/05/2023 – Fonte: sito INPS

Come e dove fare richiesta?

Una volta individuato l’Istituto convenzionato più conveniente, bisogna procedere alla richiesta vera e propria recandosi in filiale e portando con sé carta d’identità, tessera sanitaria e ultimo cedolino della pensione. Come già accennato, rivolgendosi ad un istituto convenzionato non si dovrà reperire personalmente il certificato di quota cedibile poiché a ciò provvederà la banca/finanziaria scelta. Alcuni istituti permettono di effettuare la richiesta anche a distanza, comodamente da casa, utilizzando il canale online.

L’elenco delle banche e finanziarie aderenti alla Convenzione INPS è in costante aggiornamento ed è consultabile nell’apposita pagina del sito ufficiale INPS. Tra le varie alternative ricordiamo ad esempio Findomestic, BNL, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Poste Italiane non è convenzionata in prima persona ma funge da collocatrice per le cessioni convenzionate di Unicredit.

come richiedere i prestiti inps

Differenze tra cessione diretta e convenzionata

Si sente spesso parlare anche di “cessione diretta INPS”: di cosa si tratta? Per “cessione diretta” si intendono i Prestiti Pluriennali erogati direttamente dall’INPS. I vantaggi offerti dai Prestiti Pluriennali sono l’età massima del richiedente (che è di 90 anni alla scadenza del finanziamento) ed i tassi agevolati applicati, più favorevoli rispetto a quelli di mercato e indicati nelle apposite tabelle entrate in vigore dal 1° maggio 2020.

I requisiti obbligatori (iscrizione al Fondo della Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e il numero minimo di anni di contribuzione al fondo stesso) sono gli stessi sia per i dipendenti pubblici che per i pensionati.

Sul sito ufficiale dell’ente previdenziale è possibile effettuare una simulazione dei Prestiti Pluriennali.

Il limite della cessione diretta risiede invece nella possibilità di richiederla solo se l’uso che se ne farà rientra nelle motivazioni contemplate dal Regolamento (acquisto casa o auto nuova, spese mediche per l’iscritto alla gestione o familiari, cerimonie, nascita di un figlio…). Inoltre, le tempistiche (dalla presentazione della domanda all’erogazione) sono piuttosto lunghe (fino a 90 giorni) dunque i Prestiti Pluriennali non sono la scelta più indicata in caso di urgenza di liquidità.

Il premio di rischio è a carico dei richiedenti, mentre la domanda va inoltrata telematicamente (online) attraverso il portale ufficiale dell’ente previdenziale.

Ricordiamo, invece, che per quanto riguarda le cessioni del quinto INPS convenzionate, sono le banche che stabiliscono il limite di età del richiedente mentre il piano di ammortamento in tutti i casi è di massimo 10 anni, sempre in accordo con l’età del pensionato. Hanno però il vantaggio di poter essere richieste senza dover giustificare l’uso che se ne intende fare e le tempistiche sono molto più rapide rispetto a quelle dei Prestiti Pluriennali: si aggirano infatti intorno ai 10 giorni, salvo imprevisti.