Convenzioni Inps exInpdap: quali vantaggi?

L’Inpdap (ora convogliato nell’Inps), ha da sempre voluto mantenere viva una tradizione ‘storica’ tipica della pubblica amministrazione e cioè quella di stipulare vari tipi di convenzione, che inevitabilmente hanno visto come area di maggiore interesse quella dei finanziamenti (vedi anche Prestiti Inpdap).

Come è cambiata oggi l’offerta?

Formalmente con la nascita del cosiddetto ‘Super Inps’ poco o nulla è cambiato (se non nel nome, oggi Inps ex Inpdap), sia per i requisiti di accesso che per quanto riguarda la possibilità di rivolgersi direttamente a banche e finanziarie che, avendo in corso una convenzione, propongono condizioni migliori rispetto a quelle riservate alla clientela non convenzionata (come ad esempio Bnl che è rimasta una delle principali referenti).

A riguardo, ad esempio, possiamo subito menzionare il Prestito Pluriennale Indiretto che affianca, grazie agli istituti di credito convenzionati, la versione diretta (quest’ultima è erogata direttamente dall’Ente). In entrambi i casi abbiamo un funzionamento tipico della cessione del quinto, con limitazioni su motivazioni, requisiti e importi che possono essere richiesti.

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Chi può usufruire della “convenzione” Inpdap?

Dipendenti e pensionati (e loro familiari), che siano iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie. E’ inoltre necessario essere all’interno della fascia di età minima (sempre uguale a 18 anni) e massima prevista dallo stesso istituto di credito erogante. Ritornando al caso del Prestito Pluriennale è richiesta un’anzianità di contribuzione al Fondo di almeno 4 anni (ridotti a 2 solo in casi specifici).

Quali sono i finanziamenti compresi nella convenzione?

Tra i prestiti personali ‘convenzionati’ troviamo la cessione del quinto sia dello stipendio che della pensione. C’è comunque da far notare che, pur proponendo tassi medi più bassi di quella che è la media del settore, non si riesce ad avere la stessa convenienza che si avrebbe tramite i Prestiti Pluriennali diretti erogati direttamente dall’Inps ex Inpdap.

Come altri aspetti fissi c’è la durata massima fino a 120 mensilità, mentre per importo minimo e massimo c’è una grande varietà, nonché discrepanza, tra le offerte delle differenti banche o società finanziarie.

Prestiti Pluriennali indiretti: perché sceglierli?

La vera questione è quella dell’opportunità di accesso. Molto spesso infatti il plafond stanziato dall’Inps ex Inpdap viene esaurito prima che una notevole quantità di domande trovi la giusta risposta. E così come accade per i mutui, se la propria domanda non trova soddisfazione, non si ha alcuna priorità nella ripresentazione della domanda successiva.

Da valutare anche l’età del richiedente tenendo presente che Bnl è tra le poche banche (e Fiditalia tra le poche finanziarie), disposte a spingersi fino a 90 anni per l’età massima finanziabile alla scadenza del finanziamento (la stessa che il regolamento Inpdap sancisce come regolare per l’accesso al credito).

Per quanto riguarda i tassi, nel caso dei prestiti pluriennali garantiti (o indiretti) non c’è uniformità tra i vari istituti di credito. Questi devono infatti proporre un tasso al di sotto del valore previsto dal regolamento vigente ma sono liberi di abbassarlo. In quest’ottica è essenziale farsi fare più preventivi per trovare la soluzione migliore in base alle proprie necessità.

I mutui: con o senza convenzione Inps

Passiamo ora a parlare dei mutui, evidenziando subito come la convenzione legata ai mutui ‘Inpdap’ rappresenti sicuramente una valida alternativa per ottenere un mutuo a condizioni ‘migliorative’ rispetto alla media del mercato.

Ma attenzione: anche in questo caso si può richiedere direttamente un mutuo Inps solo se si hanno i requisiti minimi necessari e se si rientra nelle finalità e altre limitazioni previste dagli appositi regolamenti.

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Limiti e requisiti

Più nel particolare, per richiedere un mutuo erogato dal fondo Inps ex Inpdap è ancora una volta essenziale essere iscritti al Fondo Unitario (con almeno un anno di contribuzione). Il regolamento negli ultimi anni è stato rivisto ed integrato per offrire tra le finalità anche la possibilità di surroga. Come limitazioni troviamo innanzitutto l’importo massimo ottenibile che varia in funzione della sua finalità. Per la precisione in base al regolamento vigente (25 novembre 2020) abbiamo i seguenti valori:

  • fino a 300 mila euro per acquisto;
  • 150 mila euro per ristrutturazione;
  • 75 mila euro per acquisto box;
  • 100 mila euro per sostenere corsi o master.

Limiti anche per quanto riguarda la scelta del tasso, in quanto si deve scegliere tra fisso o variabile ma non si hanno altre opzioni valutabili. Inoltre la domanda va inoltrata tra il 15 gennaio e il 10 ottobre di ogni anno (al di fuori di questa finestra bisogna scegliere altro, il che è un problema per chi trova casa dopo il 10 ottobre), e può capitare che, pur avendo le carte in regola per ottenere il mutuo, non si ottenga la somma necessaria per come si viene inseriti in graduatoria o perchè il fondo è diventato incapiente.

Finanziamenti non convenzionati con l’Ente

Nei mutui ‘agevolati’ destinati ai dipendenti pubblici da parte della maggior parte degli istituti di credito, al di fuori delle convenzioni Inpdap, tutti questi limiti non ci sono. Ovviamente, però, i tassi, seppur scontati rispetto alla media del mercato, non saranno contenuti come quelli stabiliti dal fondo stesso.

Queste convenzioni legate a prestiti e mutui potranno avere carattere nazionale oppure locale. in questo secondo caso si dovrà però fare attenzione a seguire l’iter di richiesta rivolgendosi ai referenti degli accordi o si rischia di non ottenere alcuna agevolazione. A maggior ragione anche in questi casi è essenziale farsi fare vari preventivi in modo da trovare la soluzione più vicina ai propri bisogni.