Crowdfunding: che cos’è ed a chi è utile

L’affermazione del crowdfunding sta rimodellando il mercato finanziario, sia per il comparto degli investimenti, che per quello dei finanziamenti. Se fino a qualche anno fa veniva visto come un’alternativa al sistema bancario, ora viene più vissuto come un’integrazione, visto che le banche stesse (specialmente nel mondo anglosassone) incentivano il suo sviluppo, aprendo a progetti da realizzare con la partnership di privati (vedi anche Prestito tra privati).

Questa nuova realtà si sta affermando soprattutto per il crowdfunding immobiliare, che è legato (anche in Italia) al sociale e all’avvio e sostegno delle pmi che vengano classificate come “innovative” (dove la componente sociale è quasi sempre presente).

Indice articolo
Di che cosa si tratta?
Come funziona?
Piattaforme autorizzate

Di che cosa si tratta?

In generale il crowdfunding può essere definito (quasi letteralmente) come un finanziamento che ‘viene dalla folla’ (che è appunto il significato italiano della parola inglese crowd), ovvero dalla base della società (nel senso che c’è un contributo di una pluralità di persone, e non solo di una élite privilegiata dal possesso di una certa consistenza finanziaria).

Quindi ognuno contribuisce in base alle proprie possibilità, il che apre la possibilità praticamente a tutti. Questa “folla” finanziatrice viene attirata e convinta da un progetto, la cui realizzazione dipende dalla raccolta di fondi, e che prevede, in caso di successo, un compenso per i vari finanziatori.

Di per sé qualsiasi idea, che rispetti i regolamenti di ammissibilità delle piattaforme di crowdfunding, atte a mettere in contatto i potenziali finanziatori con il progetto da realizzare, può essere finanziata, ma il raggiungimento dell’obiettivo (la somma da raccogliere) dipende da numerosi fattori che prescindono dalla bontà dell’idea stessa presentata, perché la decisione di aderirvi è strettamente personale.

Come funziona?

La chiave del successo parte dalla scelta di una buona piattaforma di crowdfunding, perché solo se si ottiene un’elevata visibilità aumentano le possibilità di raggiungere un numero maggiore di persone che ritengono quell’idea meritevole di un sostegno economico. Ci sono piattaforme specializzate nel settore del sociale, altre che hanno un approccio di tipo più misto.

Nell’ambito immobiliare invece si dà ancora spazio quasi esclusivamente al sociale, e nella maggioranza dei casi in via non esclusiva (ovvero l’obiettivo si realizza con una raccolta di fondi che sfrutta questo sistema e che va ad ‘aiutare’ gli altri finanziatori, che possono essere organizzati in vere e proprie cordate, gruppi o joint venture).

Ancora una volta sono stati gli Stati Uniti a lanciare questa modalità, giunta recentemente anche in Italia. Come riferimento si ha (tra quelli autorizzati Consob) la CrowdRe.it che si appoggia a più piattaforme, tra le quali c’è la Wearestarting che seleziona e consente la raccolta di fondi per le pmi innovative (vedi anche Prestiti e mutuo Cassa depositi e Prestiti).

Piattaforme autorizzate

  • Per il settore immobiliare è approdata in Italia anche la piattaforma estone Crowdestate, che offre in media un nuovo progetto a settimana nelle principali capitali europee, con investimenti a partire da 100€ senza commissioni e con un ritorno anche superiore al 10%. Offre inoltre un mercato secondario in cui vendere o acquistare investimenti;
  • Eppela sostiene i progetti di giovani, start up innovative, senza mai rinunciare agli aspetti civici e sociali (adatto quindi a chi è orientato verso queste direzioni);
  • Crowdfunding Italia ha una visione del finanziamento dal “basso” molto più ampia, quindi accetta progetti molti vari, e non è focalizzata su un ambito specifico.