Guida detrazioni ecobonus 2023: agevolazioni fiscali e sconti sul mutuo

Le detrazioni (sotto forma di ecobonus) da riportare nella dichiarazione dei redditi hanno avuto da sempre una grande attenzione, fino all’affermarsi del superbonus. La loro comparsa però ha causato un po’ di confusione nella valutazione dell’impatto della detrazione degli interessi passivi di un eventuale mutuo. Cerchiamo di fare chiarezza.

Indice

Panoramica dei bonus disponibili

Tutti gli interventi che rientrano nei seguenti bonus prevedono la comunicazione all’Enea, ma con procedure differenti.

Generalmente è la stessa ditta che segue i lavori che si occupa di questa parte, trattandosi di interventi che richiedono anche specifici permessi per procedere. È consigliato accertarsi che sia specificato il costo per questo servizio e se è a carico.

Bonus casa (prorogato fino a fine 2023)

Vi rientrano gli interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia che possono beneficiare delle detrazioni fiscali a partire dal 50% (ex art. 16 bis del DPR 917/86).

Ecobonus

Si può applicare sugli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e per l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia che possono sfruttare le detrazioni fiscali ex legge 296/2006 e art. 14 D.L. 63/2013 (ovvero le detrazioni dal 50% all’85%) e il Bonus facciate (90%)

Sismabonus

Si applica agli interventi di manutenzione che servono per migliorare la staticità degli edifici e a ridurre il rischio sismico, in riferimento ad immobili che si trovano nelle zone sismiche 1,2 e 3. In questi casi il bonus prevede una detrazione che sale fino all’80% quando con gli interventi di ristrutturazione si arriva a una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi.

Superbonus

E’ stato introdotto con il decreto legge 34/2020 detto “Decreto Rilancio” e poi convertito con la legge 17 luglio 2020 n.77. Fino al 31 dicembre 2022 prevedeva l’aumento al 110% dell’aliquota di detrazione fiscale per le spese di ristrutturazione per miglioramento dell’efficienza energetica, fatte dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2022 (che soddisfano i requisiti previsti dal decreto 06/08/2020) e per gli interventi antisismici (commi da 1 -bis a 1 -septies dell’articolo 16 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63). Era anche possibile accedere già beneficiando delle detrazioni fiscali del 50% o del 65% per interventi edilizi effettuati come la sostituzione caldaia già oggetto di precedenti agevolazioni.

Dal 1° gennaio 2023 la percentuale è stata ridotta al 90% e sono stati introdotti dei requisiti più specifici. Il 110% è fruibile fino al 31 marzo 2023 solo per:

  • le ville unifamiliari, a condizione che i lavori siano stati eseguiti al 30 settembre 2022 per almeno il 30% dell’intervento complessivo. Se invece il “reddito di riferimento” del proprietario della villetta non è superiore a 15.000 euro, si ha il bonus al 90% fino al 31 dicembre 2023;
  • se l’assemblea condominiale ha deliberato entro il 18 novembre 2022 la decisione e la Cilas è stata presentata entro il 31 dicembre, oppure la delibera ci sia stata dal 19 al 24 novembre 2022 ma con presentazione della Cilas entro il 25 novembre.

N.B. Il bonus facciate non è stato prorogato per il 2023.

Le detrazioni sono cumulative?

La detrazione degli interessi passivi di un mutuo può convivere con le detrazioni dedicate alle opere di ristrutturazione, in misura pari al 50%, 65% o 110% del loro ammontare?

La risposta è affermativa, anche nel caso di mutui specifici di ristrutturazione e addirittura non bisogna fare nessuna rinuncia, a patto che vengano rispettate alcune condizioni.

Nel particolare si può mantenere inalterata la detrazione massima fissata al 19% degli interessi passivi fino a 2.582.28 euro, potendo poi scontare le stesse somme sulle quali sono maturati gli interessi, se usate per la ristrutturazione, nelle modalità richieste dalla legge, e fino alla somma massima prevista da ciascun bonus.

Ricordiamo subito che le detrazioni fiscali (bonus casa, ecobonus e sismabonus) prevedono anche la comunicazione all’ENEA, nelle tempistiche specificate dalle rispettive leggi o decreti legge.

Approfondimento: Mutuo ristrutturazione prima casa.

Quali spese permettono entrambe le agevolazioni fiscali?

Per poter usufruire di entrambe le agevolazioni (detrazione degli interessi di mutuo e delle spese connesse ai bonus fiscali) è necessario che il mutuo o una sua parte venga speso per sostenere i lavori di ristrutturazione compresi nell’art. 31, comma 1, lettera d), della legge 5 agosto 1978, n. 457 (ai quali si aggiungono le opere di manutenzione straordinaria).

Va anche detto che per opere di ristrutturazione destinate alla riqualificazione energetica (come cambio degli infissi, o della caldaia, pompe di calore, pannelli fotovoltaici, ecc) si può usufruire della maggiore agevolazione fiscale data dallo sconto del 65% anziché del 50% che tuttavia richiede ulteriori formalismi, ma che non ledono la compatibilità con la detrazione degli interessi passivi dei mutui stessi.

Alcuni di questi interventi di ristrutturazione (come il cappotto termico, o il cambio di infissi) potevano poi essere fatti rientrare anche nel superbonus ma come lavori di miglioramento di efficienza energetica secondari, ovvero subordinati a lavori principali.

Inoltre, i mutui Green prevedono delle agevolazioni dirette, ovvero l’applicazione di tassi di interesse inferiori rispetto ai mutui standard o ordinari.

detrazioni ecobonus

Importi massimi per le detrazioni fiscali

Come appena visto, all’interno delle ‘agevolazioni green’ troviamo varie tipologie di bonus che prevedono però massimali differenti da rispettare. Non solo, bisogna vedere anche il numero di intestatari che partecipano alla spesa (ed alla relativa detrazione) e se i lavori si riferiscono ad una singola unità immobiliare o ad un condominio.

Quest’ultimo rappresenta forse il caso più complesso da determinare. Infatti il limite massimo non è applicato sulla detrazione ma sulla spesa ‘ammissibile’. Da un punto di vista formale viene determinato moltiplicando 40.000,00€ (per le detrazioni del 70% e 75%) e 136.000,00 € (per le detrazioni dell’80% e del 85%) per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio, il tutti per quanto riguarda le parti comuni. Ricordiamo invece che per singole unità immobiliari l’importo potrà essere di 100 mila euro, 60 mila euro o 30 mila euro, a seconda del tipo di intervento effettuato.

Nel caso del bonus casa, anche per il 2023 è confermata la soglia di 96 mila euro (per interventi straordinari e non più solo manutenzione ordinaria), che è la stessa somma prevista anche per il Superbonus.

Le condizioni per la detrazione degli interessi di mutuo e lo sconto per l’ecobonus

La coesistenza delle due forme di agevolazione non impone uno stesso iter o uguali condizioni per poter usufruire di entrambi. Infatti ad esempio per il mutuo è necessario che colui che è l’intestatario del mutuo sia anche il proprietario dell’immobile o legittimato dal possesso di un diritto reale, mentre per l’ecobonus la possibilità di usufruire dello sconto vale anche per gli affittuari.

percentuali

Inoltre chi usufruire dell’ecobonus può anche scegliere di cedere il diritto di detrazione all’acquirente in caso di vendita dell’immobile ristrutturato, o comunque potrà continuare a beneficiare del recupero del 50% delle spese fino alla scadenza del decimo anno pur non essendo più proprietario. Invece questa possibilità viene meno con il mutuo di ristrutturazione, che deve essere estinto in via anticipata. Infine, per il superbonus la cessione del credito può essere fatta sia a favore di chi effettua i lavori, ma anche a banche che finanziano i lavori stessi.