Euribor negativo: cosa cambia per il tuo mutuo variabile?

Il tasso ‘finito’ di un mutuo variabile è dato dalla somma tra spread e tasso euribor (a 1 o 3 mesi, eccezionalmente a 6 mesi) o Bce a seconda di quello scelto per l’indicizzazione. Ma che cosa accade al proprio mutuo se l’euribor diventa negativo (dal momento che il tasso Bce può azzerarsi ma non diventare negativo)?

Un’ipotesi apparentemente ‘peregrina’ fino a qualche tempo fa, ma che, in una situazione di eccessiva liquidità come quella di oggi, si è sorprendentemente verificata, visto che l’euribor è un tasso interbancario e quindi condizionato in maniera del tutto libera dal rapporto tra domanda ed offerta.

Il problema dello spread mobile e del paracadute sull’euribor

L’euribor negativo porta sempre all’erosione dello spread? Vi sono due situazioni in particolare in cui non si ottengono reali benefici. La prima è legata a tutti i mutui a tasso variabile per i quali la rilevazione del tasso per il calcolo della rata avviene nelle ‘epoche di revisione’, per cui se il trend negativo non si è verificato proprio in quel momento è del tutto inutile.

Il secondo caso è invece condizionato dal particolare contratto di mutuo stipulato con la banca (vedi anche Miglior mutuo surroga), dove potrebbe essere specificato che lo spread non può mai essere inferiore a quanto stabilito nel contratto, costituendo di fatto un paracadute per le discese in campo negativo dell’euribor.

A questo si aggiunge il caso dello spread mobile, ovvero della commissione che la banca varia in funzione dell’andamento dei tassi di indicizzazione e che permette all’istituto di credito di non veder assottigliato il guadagno al di sotto di una soglia considerata accettabile.

Quando si può sperare in un vantaggio sul mutuo per euribor negativo?

Ferma restando la questione delle epoche di revisione, bisogna controllare che le modalità di calcolo del tasso finito si basino sulla somma algebrica tra lo spread e l’euribor, per cui andando in negativo quest’ultimo, il risultato inevitabilmente sarebbe più basso dello spread stesso.

Quindi se non ci sono dei limiti nel contratto atti a proteggere gli interessi della banca, ma i conti non dovessero tornare, si hanno tutte le carte in regola per poter ottenere un adeguamento dell’importo della rata.