Mutui per il nuovo anno: cosa ci aspetta per il futuro

Per cercare di comprendere l’andamento dell’offerta dei mutui per il nuovo anno, bisogna considerare differenti fattori, che hanno un peso rilevante soprattutto sulla determinazione della tipologia dell’offerta che potrà essere elargita alla clientela di tipo retail. Sicuramente anche per il 2015 non avrà un grande peso l’andamento del mercato immobiliare, compensando le difficoltà che la quotazione del prezzo delle case sta vivendo ormai da diversi anni, con il crescente interesse che viene accordato al mutuo di surroga, che ha già aiutato la ripresa del settore nel corso del 2014.

Previsione mutui 2015: il peso dei tassi e la politica monetaria

Le difficoltà dell’economia della Ue hanno portato ad un dato certo. La Bce manterrà la parola di mantenere una politica monetaria accomodante almeno per il prossimo biennio. Il costo del denaro a prezzi di discount già da oltre un anno, e la resa poco brillante dei depositi presso la banca centrale, spingeranno le banche a mantenere il costo del denaro “interbancario” a livelli bassi, per cui la previsione sull’andamento dei tassi sostiene un trend stabile sui valori attuali o leggermente a ribasso, mentre non sono previsti degli scatti in salita.

Insieme a questi aspetti bisogna però anche considerare l’andamento del mercato del credito, per cercare di dedurre il livello di fiducia dei creditori: da questo punto di vista, verso la fine del 2014 sono stati rilevati i primi segnali dotati di una certa stabilità, su una leggera ripresa delle fiducia, il che potrebbe spingere concretamente le banche a tornare sul mercato dei mutui con un maggiore interesse, che si traduce in un’offerta più ampia e competitiva.

Previsione sulle promozioni mutui 2015? Torna di moda il “mini” spread

Un’offerta più aperta alle erogazioni di nuovi mutui dovrebbe avere come prima conseguenza una riduzione degli spread applicati. Alcune banche hanno anche iniziato a pubblicizzare dei mutui caratterizzati da “mini spread”, ovvero con l’applicazione di spread medi che scendono sotto la soglia del 2%. Tuttavia si resterà ancora ben lontani dai livelli del periodo pre-crisi, in cui si era allineati all’1% (con un gap max del 0,10%) di spread medio applicato.

Di contro si appiattirà con tutta probabilità il livello di spread applicati all’interno di promozioni od al di fuori di esse, mentre “il vantaggio” che un’offerta specifica potrà avere sull’aspetto “economico” si vedrà più su altri aspetti come i costi accessori e le assicurazioni obbligatorie che non sui mutui.

Per quanto riguarda la preferenza su tassi variabili o mutui a tasso fisso, i primi mostrano segnali di maggiore vitalità, ma basare le proprie scelte sull’onda psicologica di quanto fatto dalla massa senza tener conto delle proprie specifiche esigenze e condizioni economiche, rischia di essere sempre la scelta più pericolosa che si possa commettere.