Domanda

Buongiorno, gradirei sapere se in caso di estinzione anticipata parziale su un mutuo con tasso variabile, la nuova rata diminuirebbe in misura percentuale, pari alla diminuzione dell’importo residuo, secondo il seguente calcolo:

102.000:508 = 77.000 : X, dove:

102 mila euro è il capitale residuo;
508 euro è l’importo della rata attuale;
77 mila euro è dato dalla differenza tra 102 mila euro e 25 mila euro (la somma da destinare all’eventuale estinzione anticipata parziale).

Grazie anticipatamente della risposta

Risposta

In linea di principio, si può avere una sommaria indicazione della riduzione della rata, in funzione della riduzione di una quota del capitale residuo, con questa equazione. Questo calcolo però è solo approssimativo, in quanto bisogna anche tener presente l’impatto dello spread e la durata del piano di ammortamento, e comunque che la banca non provveda a rimodulare il piano di ammortamento stesso, procedendo alla riduzione della sua durata (in questo caso non verrebbe meno l’aspetto dell’eventuale risparmio, ma la variazione della rata potrebbe essere impercettibile o addirittura verso un suo incremento).

Infatti prima di procedere a un rimborso parziale bisogna chiedere come la banca provvederà, e comunicare le proprie preferenze (riduzione della durata? Abbassamento della rata? Ecc).

Se questo genere di valutazione dovesse venir fatto per cercare di valutarne il reale vantaggio economico, in termini di risparmio, invece può risultare assai ingannevole. Infatti bisogna considerare, per l’effettiva valutazione della convenienza anche:

  • il momento in cui si vuole procedere all’estinzione anticipata (che andrebbe fatta durante i primi anni, o all’interno della prima metà del piano di ammortamento, soprattutto in caso dell’ammortamento alla francese);
  • il risparmio fiscale al quale si dovrà rinunciare (per gli interessi passivi in detrazione);
  • la rinuncia ai vantaggi di cui si usufruisce in relazione all’Isee che si ha (e sul quale l’importo del mutuo ha un grosso peso).

Considerati tutti questi aspetti non rimane che quantificare il risparmio reale, e vedere se non è più conveniente invece sfruttare la somma disponibile depositandola su un conto deposito vincolato, specialmente in un momento in cui la parte di interessi “pura” (ovvero quella relativa al tasso di indicizzazione) è ai minimi storici.