Guida per ridurre gli interessi passivi del mutuo con un piano di accumulo

La possibilità di poter confrontare il Taeg, in qualità di indicatore sintetico del costo, permette di farsi un’idea sul costo complessivo di una richiesta di mutuo. Tuttavia non permette di valutarne pienamente la convenienza, perché per questo genere di valutazioni bisogna considerare altri aspetti, tra i quali spicca il tipo di piano di ammortamento disponibile.

A tale riguardo va precisato che la maggior parte dei mutuatari si sono ormai abituati a “subire” l’ammortamento alla francese, che se anche molto usato in Italia, costituisce solo una delle possibilità proposte dai mutui di banche estere. Quindi per prima cosa bisogna informarsi sulla possibilità di poter accedere ad un altro tipo di ammortamento.

Come agire per ridurre l’impatto degli interessi passivi?

Ci sono due possibilità. Una è quella istituzionale, consentita dallo Stato attraverso l’agevolazione fiscale, ovvero la detrazione del 19% fino a 4 mila euro. Ovviamente è impensabile calcolare anno per anno il recupero degli interessi passivi, ma si può effettuare una valutazione di massima, semplicemente guardando il piano dei rimborsi dato dalla banca e vedere fino a quando la quota degli interessi dovrebbe restare al di sopra o pari ai 4 mila euro di interessi passivi.

Per i periodi successivi si dividono gli anni rimanenti in due tranche di pari durata (ad esempio se restano 8 anni, si considerano due tranche da quattro anni ciascuno). Si prendono gli interessi del primo e dell’ultimo anno di ciascuna tranche e si calcola la media. Questi valori servono per “alimentare” in parte il secondo meccanismo di riduzione degli interessi passivi.

Il bilanciamento con gli investimenti

Se si affianca ad un mutuo un piano di accumulo, mano a mano che vengono accantonate delle somme considerevoli, basta usarle per ridurre il capitale. In questo modo il monte interessi si riduce con un progressivo risparmio. Ma per massimizzare questo effetto basta alimentare il piano, o una sua buona parte con la parte di interessi passivi recuperati dalla detrazione fiscale, che a loro volta, con la capitalizzazione degli interessi composti, incrementa il risparmio ottenibile.

Attraverso il semplice calcolo esposto sopra si avrà un’idea indicativa delle somme disponibili in funzione dei vari momenti di rimborso del mutuo. In più, mano a mano che il capitale viene rimborsato, optando per un abbassamento della rata, si può procedere con un incremento del capitale investito, così da aumentare l’effetto del risparmio, ma mantenendo le somme destinate a questo meccanismo quasi invariate per una buona parte del piano di rimborso, fino al suo rimborso totale che dovrebbe avvenire quindi in via anticipata.