Domanda

Salve,

dall’ 1 maggio 2015 sono stato assunto a tempo indeterminato dopo aver avuto un contratto di apprendistato per 3 anni.
Premettendo che il contratto non prevede giorni di prova potrei richiedere subito un mutuo o devono passare un certo numero di mesi prima della richiesta?
Nel caso ci siano problemi sulla concessione aggiungendo un cointestatario con contratto indeterminato ‘part-time’ da 8 anni può essere maggiormente fattibile la concessione?
Grazie.

Risposta

Le banche si stanno riorganizzando per vedere come aggirare le insidie e i rischi legati al Job Act visto che, a differenza dei vecchi contratti a tempo indeterminato, la possibilità che ci si ritrovi senza un impiego è tutt’altro che assurda. Quindi la prima domanda da fare è se lei ha un contratto a tutele crescenti, che ripeto, per le banche non è assimilabile ad un precedente contratto a tempo indeterminato.

A questo punto i problemi per ottenere un mutuo potrebbero essere molto più consistenti rispetto a quelli che affliggono le richieste di mutui da parte di neoassunti, risolvibili rivolgendosi a quelle banche che hanno già cominciato a mettere a disposizione strumenti atti ad aumentare le garanzie, rappresentati soprattutto da specifiche polizze (vedi anche Assicurazione mutuo)che inevitabilmente aumentano l’onerosità della richiesta di mutuo nel suo complesso.

Riguardo alla disponibilità di un altro nominativo, con un contratto a tempo indeterminato “del vecchio tipo”, anche se part-time, può essere sicuramente di aiuto, anche perché aumenterebbe la capacità complessiva reddituale da destinare al pagamento delle rate periodiche. Ma qui però c’è un altro aspetto da considerare: chi dei due porterebbe la fetta maggiore di reddito per rimborsare il mutuo? Perché ad una banca non interessa solo la possibile stabilità di un contratto di lavoro (comunque un punto fondamentale per poter deliberare in modo positivo) ma anche la capacità reddituale legata a quella stessa posizione. Quindi il problema verrebbe veramente superato solo nel caso in cui, anche con l’handicap del contratto a tutele crescenti, il reddito dell’altro cointestatario (vedi anche Come cambiare intestatario del mutuo), con posizione “solida” e stabile, fosse in grado di far fronte ai pagamenti per la misura maggiore. Se così non fosse bisogna valutare anche l’inserimento di un garante.