Mutui a durata variabile e rata costante: caratteristiche principali

Un mutuo che prevede un adeguamento della durata senza andare ad intaccare l’importo delle rate (che rimangono cioè costanti per tutta la durata del piano di rimborso) potrebbe sembrare, almeno al primo approccio, tra i più convenienti. Tuttavia, come per ogni altra tipologia di finanziamento un po più sofisticato, ci sono moltissime considerazioni da fare, e per queste ce ne sono alcune che non sono nemmeno di facile valutazione.

Funzionamento e calcolo del mutuo a rata costante: conviene davvero?

Spesso si cade nell’errore di ritenere che il mutuo a rata costante non utilizzi il sistema di ammortamento alla francese, in favore di altri piani di ammortamento meno costosi, ma non è effettivamente così. Infatti tenendo costante la rata e rimodulando la durata, l‘impatto degli interessi, viene mantenuto allo stesso modo di un tasso variabile normale.

Il funzionamento è semplice: se i tassi salgono, per cui le rate devono aumentare, la parte eccedente viene decurtata dalla quota capitale e perciò il monte capitale (ricordando che viene applicata la capitalizzazione composta degli interessi) rimane più elevato, con un maggiore esborso degli interessi, che cresce se l’aumento dei tassi si verifica nei primi anni di ammortamento. Non a caso il piano si allunga, prolungando il periodo di rimborso, con una concentrazione in quel periodo in cui praticamente si vanno a rimborsare quasi solo le quote di interessi.

E’ vero che un abbassamento dei tassi, porta quindi a una riduzione della quota interessi, e conseguente adeguamento della quota capitale che cresce, per cui se il capitale che deve essere rimborsato, si riduce in modo deciso, il piano di rimborso non dovrà giungere alla sua scadenza naturale, ma potrà finire anche prima, con una riduzione della durata del mutuo nel suo complesso.

Tuttavia è errato ragionare in termini di una compensazione equilibrata tra gli aumenti dei tassi e i successivi ribassi, in quanto, a causa della capitalizzazione composta degli interessi, specialmente quando gli aumenti dei tassi si verificano nelle fasi iniziali del rimborso (ed almeno fino alla metà inoltrata del piano di ammortamento), il loro peso è notevolmente maggiore rispetto ai benefici che si ottengono con una diminuzione del capitale residuo da rimborsare, che non beneficia dell’applicazione di nessun meccanismo di moltiplicazione favorevole.

Pregi e difetti del mutuo variabile a rata costante

L’unico pregio sta nella possibilità di poter controllare senza difficoltà il pagamento delle rate, programmato fin dal principio, senza rinunciare potenzialmente ai vantaggi dovuti alle riduzioni dei tassi di interesse. Ma tolti questi due aspetti, che non reggono il passo con gli svantaggi, si tratta di una soluzione da non prendere troppo in simpatia.