Domanda

Buongiorno, ho un mutuo a tasso fisso per la prima casa. Vorrei sapere se è vantaggioso o meno versare alla banca delle somme aggiuntive, oltre alla rata mensile di rimborso, al fine di accorciarne la durata.

In particolare vorrei capire se questi versamenti beneficiano delle detrazioni fiscali previste dalla legge.

Grazie.

Risposta

Come la larga maggioranza di mutui, c’è da supporre come anche in questo caso il tipo di ammortamento adottato sia quello “alla francese”. Ciò limita la convenienza dell’abbattimento di una parte del capitale da rimborsare alle fasi iniziali, ovvero ai primi periodi di rimborso, che tuttavia a loro volta sono condizionati dalla durata complessiva del mutuo.

Fondamentalmente c’è un risparmio legato proprio al meccanismo di “rimborso anticipato” degli interessi rispetto alle scadenze, previsto nell’ammortamento alla francese, e riducendosi il monte capitale gli interessi si riducono a loro volta.A tale riguardo però bisogna tener presente che la capitalizzazione degli interessi avviene proprio sul capitale residuo, per questa ragione abbattere il mutuo quando gran parte, o buona parte degli interessi sono stati già pagati, non ha molto senso dal punto di vista economico.

Inoltre dovrebbe informarsi presso la banca, e chiedere se in caso di un rimborso anticipato di una quota del capitale la banca provvederà a “rinegoziare ” la durata del piano di rimborso, oppure a rinegoziare la rata (ovviamente abbassandone l’importo in misura proporzionale alla riduzione del capitale).

In ogni caso può richiedere il ricalcolo del piano di ammortamento sul capitale residuo nel caso in cui provvedesse a rimborsare una parte del capitale in modo anticipato, tenendo presente che le banche accettano questi versamenti “spot” ma solo se pari a delle soglie minime (nel contratto dovrebbero essere indicate in percentuale o in misura fissa) prestabilite.

Per quanto invece riguarda la parte della detrazione fiscale, questa riguarda solo gli interessi passivi, e fino alla misura massima di 4 mila euro. Per cui non ne usufruirebbero nemmeno nel caso in cui la soglia di interessi passivi raggiunta annualmente fosse al di sotto di tale soglia (dei 4 mila euro), poiché i versamenti fatti nel corso del mutuo, anche se di natura volontaria, hanno lo scopo di ridurre il capitale da rimborsare, e non rientrano quindi nella categoria degli interessi passivi.