Finanziamenti a pensionati: quali sono i migliori prestiti per gli ‘ex’ lavoratori?

I pensionati rappresentano una categoria molto ampia e molto diversificata, non solo per livello di reddito, quanto soprattutto per l’età anagrafica che gli ex lavoratori hanno raggiunto.

Diventa invece praticamente ininfluente la categoria lavorativa di appartenenza, soprattutto nei confronti di alcuni tipi di prestito (tra i quali spicca soprattutto la cessione del quinto della pensione) concessi alle stesse condizioni sia agli ex dipendenti che agli ex autonomi.

Tuttavia, se da una parte l’appartenenza alla categoria dei pensionati può portare ad alcuni vantaggi, come quello appena accennato, non mancano anche le limitazioni che a volte possono essere abbastanza invasive da precludere una qualsiasi strada per trovare liquidità atta a far fronte alle proprie necessità finanziarie. Il condizionamento maggiore è quello dell’età anagrafica del richiedente.

Caratteristiche e vantaggi dei prestiti per pensionati

I pensionati possono accedere a qualsiasi forma di finanziamento, offrendo come garanzia la propria pensione (nel rispetto delle limitazioni previste dalla legge), sia che si tratti di prestiti personali (ad esempio come i prestiti veloci per le loro durate brevi) o di prestiti finalizzati.

Possono però anche ottenere delle condizioni più vantaggiose seguendo altre due strade: quella dei prestiti Inpdap (oggi Inps ex gestione Inpdap, la cui erogazione è rivolta a coloro che hanno aderito alla Gestione Unica e sono perciò ex dipendenti pubblici), oppure quella, aperta a tutti i pensionati, rappresentata dai prestiti Inps.

Le differenze principali, oltre che per i requisiti soggettivi che bisogna possedere, riguardano anche la questione dell’età massima che bisogna avere al momento della scadenza del finanziamento, fissata per i primi a 90 anni.

Invece per i prestiti Inps a pensionati, essendo frutto di convenzioni con istituti di credito, l’età massima è molto variabile e va dai 75 anni ai 90 anni, a seconda dell’istituto di credito scelto.

I limiti dei prestiti a pensionati

I pensionati non possono mettere tutto il reddito a garanzia del prestito, poiché le banche (ad esempio Poste Italiane tramite Banco Posta) e le finanziarie (come Agos) considerano esclusivamente la parte rimanente della pensione sottratta la “quota cedibile”.

Invece sulle limitazioni legate all’età, scegliendo con accuratezza è possibile arrivare, come accennato, a limiti abbastanza elevati. Tra le banche più tolleranti, riguardo al fattore età, che hanno una convenzione attiva con l’Inps, ci sono:

  • Unicredit con 80 anni di età alla scadenza;
  • Intesa SanPaolo con 85 anni alla scadenza;
  • Bnl con 90 anni alla scadenza del prestito.