Iniziamo subito affermando che un prestito in convenzione INPS punta ad assicurare al richiedente alcuni vantaggi fondamentali e cioè:
Fatta questa doverosa premessa prima di parlare di cos’è e come funziona una convenzione INPS, bisogna distinguere tra due tipologie di possibili destinatari che per la precisione sono:
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Facendo un discorso generico per accedere alle varie convenzioni con l’INPS legate ai finanziamenti ci sono due condizioni fondamentali e obbligatorie da tenere presenti e cioè la necessità di:
Questi ultimi possono variare notevolmente a seconda della convenzione e possono riguardare ad esempio:
N.B. Le varie convenzioni non sono mai obbligatorie per legge! Proprio per questo non tutte le banche e le finanziarie sono tenute a rispettarle e soprattutto a stipularle. Per conoscere gli istituti di credito convenzionati ci si può rivolgere direttamente all’Inps (nel caso dei pensionati si può consultare la pagina https://servizi2.inps.it/servizi/cessionequinto/Pages/GestEntiConvenzionati.aspx) oppure chiedere alla prorpia amministrativa ad sempio nel caso del prestito pluriennale indiretto.
In quest’articolo ci focalizzeremo sulla convenzione Inps destinata ai pensionati. Questa agevolazione è nata per fornire una forma di tutela a monte per una categoria “economicamente” fragile come i pensionati, che non hanno di norma la possibilità di aumentare le proprie entrate. Attraverso questo ‘intervento’ sono state stabilite delle condizioni di massima che gli istituti di credito aderenti agli accordi sono tenuti a rispettare, e che prevedono:
In sintesi coloro che decidono di rivolgersi a una delle banche presenti nell’elenco riportato all’interno del sito dell’Inps devono poter contare su meno burocrazia e su condizioni economiche migliorative che incidono logicamente sul Taeg finale.
L’elenco delle banche con convenzione Inps può subire delle modifiche nel corso del tempo, sia per l’ingresso di nuovi istituti, che per l’uscita di altri che avevano firmato in precedenza. Quindi se si vuole la certezza di aderire a una cessione del quinto della pensione frutto della convenzione con l’Inps si deve:
Al 2 luglio 2019 dal sito ufficiale dell’Inps si può notare che gli istituti di credito convenzionati sono 55 che vanno dalle banche più grandi come ad esempio Bnl, Intesa Sanpaolo e Unicredit fino a realtà più piccole come ad esempio la Banca di Sassari o quella Popolare del Frusinate. Ampia anche la scelta di finanziarie tra cui possiamo ricordare Fingepa ed Agos.
Approfondimento: Agos prestiti.
Le procedure di richiesta possono variare parzialmente a seconda della banca o finanziaria convenzionata fatto fermo che proprio in base alle già citate agevolazioni burocratiche sarà sempre l’istituto di credito a richiedere all’ente i documenti e le certificazioni necessarie legate in primis alla quota cedibile. Il richiedente dovrà normalmente fornire il proprio documento d’identità e la tessera sanitaria (o codice fiscale) aggiungendo al massimo l’ultimo cedolino pensione o mod ObisM (facilmente reperibili online sul sito dell’Ente tramite Pin).
Una volta superata tutta la fase di verifica da parte dell’ente previdenziale, in caso di esito positivo, la somma richiesta verrà erogata. Poi il rimborso avverrà con trattenuta a monte a cadenza mensile da parte della stessa Inps.
Come già detto una convenzione come quella dell’Inps si basa su ‘disposizioni di massima’, quindi le banche possono decidere, nel rispetto delle condizioni e dei tassi periodicamente comunicati, le condizioni da applicare poi nei contratti. In quest’ottica è consigliato farsi fare più di un preventivo per valutare l’effettiva convenienza indicando parametri simili per importo e per durata. Tra l’altro la stessa Inps specifica che nel contratto devono essere indicate tutte le spese previste e gli interessi applicati.
E’ infine consigliato, come già detto, controllare i tassi trimestrali che variano sia in funzione degli importi richiesti (al di sopra o al di sotto dei 15 mila euro) che per fascia di età. L’ultimo dato ufficiale, relativo a giugno 2019, riporta i seguenti tassi massimi (Fonte: sito ufficiale Inps):
Dall’ 1 luglio 2017 al 30 settembre 2019
Classi di età | tassi Fino a 15.000 € di finanziamento | tassi Oltre 15.000 € di finanziamento |
---|---|---|
Fino a 59 anni | 8,58% | 6,88% |
da 60 a 64 anni | 9,38% | 7,68% |
da 65 a 69 anni | 10,18% | 8,48% |
da 70 a 74 anni | 10,88% | 9,18% |
da 75 a 79 anni | 11,68% | 9,98% |
Attenzione: l’età va considerata al termine del piano di ammortamento scelto.