Restituzione interessi pagati su mutuo con tasso usurario

Un tema divenuto sempre più attuale è quello dei tassi di interesse usurai, che inevitabilmente sta interessando anche una buona fetta di mutui, dato che sono ancora molte le banche che non hanno provveduto ad adeguare le condizioni economiche dei vari contratti a seguito della discesa dei tassi di interesse.

Va però detto che la questione è divenuta particolarmente scottante a seguito di una sentenza della corte di cassazione del 2013 (sentenza n. 350 del 2013), che tuttavia spesso non ha trovato un’ampia applicazione da parte dell’arbitrato bancario. Ciò non toglie che è opportuno controllare se si rientra nel caso di un mutuo con tasso di usura, così da provvedere (o almeno tentare) di ottenere la restituzione degli interessi pagati in eccesso (ovvero oltre la soglia che sfocia nel tasso di usura).

Come calcolare il tasso di usura sui mutui?

Il calcolo potrebbe essere fatto sommando una serie di costi che sono riportati nel contratto di mutuo, oppure nelle comunicazioni con le quali la banca ha adeguato il trattamento a nuove condizioni (ad esempio se non si possiedono più dei requisiti che davano accesso a condizioni particolarmente vantaggiose).

Le voci da considerare sono, però, molteplici, e comprendono tra l’altro il Taeg (a cui, se non specificato, bisogna aggiungere i costi di istruttoria, perizia, incasso rid, polizza obbligatoria, ed eventuale polizza vita, il Tan e il tasso di mora), la durata del piano di ammortamento e l’importo inizialmente richiesto.

In funzione di ciò, per semplificarsi la vita, basta utilizzare i tool disponibili online, che calcolano l’onerosità complessiva del finanziamento, confrontandolo con le soglie indicate trimestralmente dalla Banca di Italia (che si riferisce al tasso medio del periodo, con l’aggiunta delle percentuali stabilite dal governo).

Quindi è lo stesso conteggio che mette in evidenza se la propria situazione rientra o meno all’interno dei mutui con tassi usurai.

Usura sopravvenuta o originaria?

Nella maggior parte dei casi si tratta di mutui con tassi di usura sopravvenuta, ovvero sopraggiunta in seguito all’abbassamento delle soglie di usura stesse. Per questo genere di mutui non si può ottenere l’annullamento o la restituzione della totalità degli interessi “indebiti” ma si può procedere a richiedere alle banche la parte di interessi pagati in eccedenza, un calcolo non sempre semplice, e che spesso va incontro a un periodo di contenziosi.