Con il termine “mutuo di consolidamento” si intende una tipologia di prestito, con durata di medio-lungo termine, destinata al consolidamento dei debiti, ovvero al raggruppamento delle varie rate che si hanno in corso con l’obiettivo di renderle più facilmente gestibili, sia sotto il profilo economico (sostenibilità della rata e raramente anche di risparmio) che dal punto di vista di gestione del proprio budget familiare o personale.
Si tratta quindi di una categoria estremamente ampia, dato che comprende tutti i prestiti erogati in modo specifico con questa finalità ed i finanziamenti che hanno carattere più generale (come ad esempio i prestiti personali) che possono essere utilizzati con il medesimo scopo, dato che non vengono assistiti da iscrizione di ipoteca sull’immobile.
Il termine mutuo infatti viene utilizzato per indicare la lunghezza del piano di ammortamento che è superiore ai 18 mesi. Alcune banche offrono mutui di consolidamento specificatamente dedicati alla sostituzione dei finanziamenti in corso, mentre altre banche pur non avendo prodotti specifici, offrono le medesime possibilità.
Tutti coloro che nel corso del tempo hanno stipulato differenti finanziamenti per poi trovarsi in una situazione di difficoltà a causa delle varie scadenze dei prestiti (oltre che per l’impatto che il cumulo degli importi ha sulle possibilità di rimborso), dovrebbero procedere alla richiesta di un mutuo o prestito di consolidamento.
Ma anche coloro che vogliono ridurre l’impatto di interessi elevati rispetto a quelli che si avrebbero richiedendo un prestito di consolidamento (a patto che si sia ancora nelle fasi iniziali di rimborso) potrebbero giovarsi di questo genere di finanziamento.
Una tipologia di mutuo di consolidamento a cui possono accedere anche i cattivi pagatori e i protestati è rappresentata dalla cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Ovviamente c’è il doppio limite che è dato dall’appartenenza alla categoria dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e dalla somma massima ottenibile (con rata pari al max ad un quinto degli emolumenti).
Si tratta anche della soluzione di tipo non specifico più semplice da mettere in pratica dato che nell’erogazione del prestito non si tiene conto dei debiti già in corso, per il calcolo delle capacità reddituali di rimborso.
La principale differenza tra i mutui di consolidamento e i prestiti utilizzati con lo stesso scopo sta soprattutto nelle modalità di erogazione e nella fase di valutazione adottata nella fase di istruttoria. In un vero mutuo di consolidamento la banca presso la quale è stata fatta la richiesta considera la fattibilità di erogazione guardando all’intero reddito percepito ( e non quello disponibile al netto dei finanziamenti già in corso) in quanto non eroga le somme necessarie al richiedente ma provvede direttamente all’estinzione dei vari prestiti in corso.
Infatti oltre alla documentazione reddituale il richiedente dovrà presentare anche i vari conteggi di estinzione dei prestiti attivi. Invece per le altre tipologie (fatta eccezione della cessione del quinto) la banca dovrà considerare anche la presenza delle altre rate e il loro impatto sulle capacità di rimborso complessive, dato che la somma finanziata viene erogata direttamente al finanziato, che dovrà poi procedere alle varie estinzioni.
La scelta dovrebbe guardare soprattutto alla convenienza, inevitabilmente legata ai tassi, ma anche le possibilità di ottenere le somme che si desiderano o di cui si ha bisogno. Normalmente i mutui di consolidamento sono i più facili da ottenere, ed a seguire la cessione del quinto.
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