La legge 180/50: cos’è e perché è importante per la cessione del quinto

Chi cerca informazioni sulla legge 180/50 spesso si trova davanti a testi complessi e pieni di riferimenti giuridici. In realtà, dietro questa sigla si nasconde il decreto che ha posto le basi per uno degli strumenti di finanziamento più conosciuti: la cessione del quinto. Vediamo insieme di cosa si tratta, cosa prevede e come si è evoluto nel tempo.

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disegno di omino che esamina la legge con lente di ingrandimento

Cos’è la legge 180/50 (DPR 180 del 1950)

Con “legge 180/50” si fa comunemente riferimento al DPR 5 gennaio 1950 n. 180, ossia il decreto che regola il sequestro, il pignoramento e la cessione degli stipendi.

In particolare, questo provvedimento ha introdotto la possibilità di ottenere un prestito da rimborsare attraverso una trattenuta diretta in busta paga, stabilendo però dei limiti precisi per tutelare chi richiede il finanziamento.

A completare il decreto è arrivato, sempre nel 1950, il DPR n. 895, che ne definisce in dettaglio le modalità di applicazione.

I principi fondamentali della legge 180/50

Il DPR 180/50 ha fissato regole chiare, che ancora oggi rappresentano l’ossatura della cessione del quinto. Le più importanti sono:

  • Quota massima cedibile: la rata non può mai superare un quinto (20%) dello stipendio.
  • Durata del rimborso: il prestito può estendersi al massimo fino a 120 mesi, cioè dieci anni.
  • Un’unica cessione attiva: la legge prevede che ci possa essere una sola cessione, ma per i dipendenti è possibile aggiungere una delega di pagamento (detta anche doppio quinto), che consente di raddoppiare la quota cedibile fino al 40% dello stipendio, previo consenso del datore di lavoro.
  • Compatibilità con pignoramenti e sequestri: se ci sono già trattenute, la cessione è ammessa solo nei limiti della parte ancora disponibile.
  • Rinnovo limitato: una nuova cessione può essere stipulata solo dopo un certo periodo di tempo, che varia in base alla durata del contratto precedente (almeno 2 anni per le cessioni quinquennali e 4 anni per quelle decennali).
  • Estinzione anticipata: il debitore può scegliere di chiudere il finanziamento in anticipo, con la possibilità di richiederne uno nuovo se lo desidera.
  • Obbligo di assicurazione: la normativa impone che le cessioni del quinto dello stipendio siano accompagnate da una polizza assicurativa obbligatoria che protegga dal rischio di morte e perdita del lavoro.

Queste regole hanno lo scopo di evitare che la rata diventi troppo pesante e di proteggere il reddito del lavoratore.

disegno di pensionati

L’estensione a dipendenti privati e pensionati: la legge 80/2005

In origine la cessione del quinto era pensata soltanto per i dipendenti in servizio. La grande svolta è arrivata nel 2005, con la legge 80/2005, che ha introdotto due novità fondamentali:

  1. Accesso ai dipendenti privati: anche i lavoratori assunti a tempo indeterminato nel settore privato hanno potuto iniziare a richiedere una cessione del quinto, con le stesse regole di base previste dal DPR 180/50.
  2. Accesso ai pensionati: la cessione è stata estesa anche a chi percepisce una pensione, con obbligo di polizza vita a copertura del debito residuo.

Da quel momento, quindi, la cessione del quinto è diventata uno strumento di finanziamento utilizzabile da una platea molto più ampia: dipendenti pubblici, statali, privati e pensionati.

disegno di omino che preleva una fetta da un grafico a torta

Domande frequenti sulla legge 180/50

Chi può richiedere una cessione del quinto?
Dipendenti pubblici, statali, privati con contratto a tempo indeterminato e pensionati.

Qual è la rata massima?
Non può superare il 20% dello stipendio o della pensione netta.

Quanto può durare il finanziamento?
Fino a un massimo di 10 anni.

È possibile avere più cessioni contemporaneamente?
No, ma i dipendenti possono richiedere in aggiunta la delega di pagamento.

Se ho un pignoramento posso fare la cessione del quinto?
Sì, ma solo entro i limiti della quota ancora disponibile.

Serve un’assicurazione obbligatoria?
Sì. È prevista dalla normativa sia per i dipendenti che per i pensionati.

Perché la 180/50 è ancora attuale

Nonostante sia stata emanata più di settant’anni fa, la legge 180/50 è ancora oggi il punto di riferimento per la cessione del quinto. Le successive modifiche, come la legge 80/2005, hanno semplicemente ampliato la platea dei beneficiari, senza snaturare i principi di fondo: tutela del reddito, limiti chiari e rimborso sostenibile.

Per questo motivo, chiunque stia valutando di richiedere una cessione del quinto si imbatte inevitabilmente in questa normativa: è il pilastro che regola e rende possibile questo tipo di finanziamento.

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