Chi cerca informazioni sulla legge 180/50 spesso si trova davanti a testi complessi e pieni di riferimenti giuridici. In realtà, dietro questa sigla si nasconde il decreto che ha posto le basi per uno degli strumenti di finanziamento più conosciuti: la cessione del quinto. Vediamo insieme di cosa si tratta, cosa prevede e come si è evoluto nel tempo.
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Con “legge 180/50” si fa comunemente riferimento al DPR 5 gennaio 1950 n. 180, ossia il decreto che regola il sequestro, il pignoramento e la cessione degli stipendi.
In particolare, questo provvedimento ha introdotto la possibilità di ottenere un prestito da rimborsare attraverso una trattenuta diretta in busta paga, stabilendo però dei limiti precisi per tutelare chi richiede il finanziamento.
A completare il decreto è arrivato, sempre nel 1950, il DPR n. 895, che ne definisce in dettaglio le modalità di applicazione.
Il DPR 180/50 ha fissato regole chiare, che ancora oggi rappresentano l’ossatura della cessione del quinto. Le più importanti sono:
Queste regole hanno lo scopo di evitare che la rata diventi troppo pesante e di proteggere il reddito del lavoratore.
In origine la cessione del quinto era pensata soltanto per i dipendenti in servizio. La grande svolta è arrivata nel 2005, con la legge 80/2005, che ha introdotto due novità fondamentali:
Da quel momento, quindi, la cessione del quinto è diventata uno strumento di finanziamento utilizzabile da una platea molto più ampia: dipendenti pubblici, statali, privati e pensionati.
Chi può richiedere una cessione del quinto?
Dipendenti pubblici, statali, privati con contratto a tempo indeterminato e pensionati.
Qual è la rata massima?
Non può superare il 20% dello stipendio o della pensione netta.
Quanto può durare il finanziamento?
Fino a un massimo di 10 anni.
È possibile avere più cessioni contemporaneamente?
No, ma i dipendenti possono richiedere in aggiunta la delega di pagamento.
Se ho un pignoramento posso fare la cessione del quinto?
Sì, ma solo entro i limiti della quota ancora disponibile.
Serve un’assicurazione obbligatoria?
Sì. È prevista dalla normativa sia per i dipendenti che per i pensionati.
Nonostante sia stata emanata più di settant’anni fa, la legge 180/50 è ancora oggi il punto di riferimento per la cessione del quinto. Le successive modifiche, come la legge 80/2005, hanno semplicemente ampliato la platea dei beneficiari, senza snaturare i principi di fondo: tutela del reddito, limiti chiari e rimborso sostenibile.
Per questo motivo, chiunque stia valutando di richiedere una cessione del quinto si imbatte inevitabilmente in questa normativa: è il pilastro che regola e rende possibile questo tipo di finanziamento.
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