Cessione del quinto dipendenti pubblici: Credem, UniCredit e Poste Italiane

La cessione del quinto fino a poco prima del 2010 era una tipologia di finanziamento esclusiva per i dipendenti pubblici mentre oggi è previsto l’accesso anche ai dipendenti privati (approfondimento: Mutuo dipendenti privati) e ai pensionati (approfondimento: Mutuo per pensionati). A livello di normativa tuttavia non è cambiato molto rispetto al passato, visto e considerato che la struttura delle leggi rimandano ancora al Dpr nr 185 del 1950. I numerosi regolamenti attuativi approvati nel corso degli anni hanno poi pensato a colmare alcune evidenti lacune che la legge presentava.

Fatta questa dovuta precisazione iniziale la cessione del quinto per i dipendenti pubblici ha mantenuto caratteri distintivi propri soprattutto in funzione delle condizioni economiche (soprattutto riguardo al tasso applicato) e, in alcuni casi, anche delle corsie preferenziali di accessibilità (come nel caso dei prestiti pluriennali Inps ex Inpdap).

Che cosa ha di diverso da quella per privati?

Se parliamo dei criteri di concedibilità e valutazione della cessione del quinto per i dipendenti pubblici rispetto a quella per privati ci sono poche differenze che riguardano soprattutto due aspetti è cioè:

  • l’anzianità lavorativa: normalmente inferiore per i dipendenti pubblici;
  • la presenza di un Tfr adeguato: richiesta normalmente come garanzia ai dipendenti privati.

Ricordiamo inoltre che nella cessione del quinto per i dipendenti pubblici, non è logicamente necessario valutare da parte dell’erogante la solidità e dimensione dell’azienda. Il funzionamento del rimborso è invece identico, con trattenuta a monte della rata da rimborsare, che non può superare un quinto dello stipendio netto percepito. Nel caso dei dipendenti pubblici sarà l’amministrazione per cui si lavora a fare la trattenuta e il pagamento della rata all’istituto di credito, mentre per i dipendenti privati è compito del datore di lavoro.

I Prestiti pluriennali

Questo meccanismo di rimborso non vale solo per le cessioni del quinto tradizionali ma anche per due tipologie di prestito agevolato appositamente dedicate ai dipendenti pubblici rappresentate dai prestiti pluriennali (diretti o indiretti). Nel particolare questi finanziamenti possono essere richiesti solo da chi è dipendente pubblico ed ha almeno 4 anni di iscrizione e versamento del contributo volontario nel fondo della Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (che si riducono a due anni per gli invalidi civili, medaglie al valore e mutilati di guerra).

Entrambe le alternative sono caratterizzate da un tasso agevolato. Nel caso dei prestiti pluriennali diretti l’erogazione viene effettuata direttamente dall’Inps mentre nella tipologia ‘indiretta’ da istituti di credito convenzionati. A differenza della cessione tradizionale i prestiti pluriennali possono essere richiesti solo con un piano di ammortamento quinquennale o decennale.

Le alternative

La cessione del quinto è nata proprio per offrire un tipo di finanziamento agevolato nell’accessibilità ai dipendenti del settore pubblico. Questo poi negli anni si è tradotto anche in una maggiore “economicità” delle cessioni del quinto riservate ai dipendenti pubblici rispetto a quelli privati, con tassi spesso più bassi e altri possibili vantaggi economici (come copertura premio assicurativo da parte dell’istituto di credito oppure abbassamento o annullamento delle spese accessorie, ecc).

Ovviamente le soluzioni create in modo apposito ed esclusivo, come i prestiti pluriennali, sono quelle che garantiscono un tasso vantaggioso, soprattutto se parliamo di quelli diretti (erogati cioè direttamente dal fondo stanziato per gli iscritti alla Gestione Unitaria oggi gestita dall’Inps ex Inpdap). Per questi finanziamenti i requisiti minimi di accesso sono stabiliti da apposito regolamento che specifica sia le motivazioni che gli importi per i quali è possibile fare la richiesta.

Stesso discorso per il tasso che una volta stabilito rimane fisso per tutta la validità del regolamento a prescindere dalle possibili variazioni dei tassi interbancari. Basti pensare che dal 2011 (anno di approvazione del regolamento che è ancora in vigore) ad oggi il tasso è rimasto sempre fermo al 3,5% (N.B. Al tasso bisogna aggiungere lo 0,5% per le spese e la quota di copertura assicurativa che viene ricavata dalle apposite tabelle per il Fondo Rischi).

Con tassi meno economici rispetto a questi, ma sempre caratterizzati da condizioni agevolate, ci sono i prestiti pluriennali garantiti o indiretti. La “garanzia” è offerta dall’Inps sempre tramite l’apposito fondo, ma sono le banche convenzionate che erogano, alle condizioni pattuite, la cessione del quinto ai richiedenti. Ricordiamo ancora una volta che anche in questo caso il finanziamento è accessibile solo a coloro che sono iscritti e fanno i versamenti nel Fondo della Gestione Unitaria.

Approfondimento: Requisiti mutui per dipendenti pubblici.

Esempi

Vediamo ora alcuni esempi di cessioni del quinto che gli Istituti di credito riservano, con un’attenzione particolare, proprio ai dipendenti pubblici.

Poste Italiane

Con la cessione del quinto dipendenti pubblici di Poste Italiane l’importo massimo finanziabile è pari a 75 mila euro (con raddoppio se si ottiene il prestito con delega). Il tasso è convenzionato (al 21 novembre 2018 TAN Fisso 6,20% – TAEG 6,38%) e non è previsto nessun costo per la componente assicurativa e né per l’istruttoria della pratica. La richiesta va fatta, prendendo appuntamento, presso un ufficio che eroga finanziamenti di Poste Italiane. Durata da 36 mesi a 120 rate.

(Fonte: sito ufficiale Poste Italiane – Data 21 novembre 2018)

Approfondimento: Prestiti online Poste Italiane.

Credem

Con l’istituto di credito emiliano la durata è a scelta tra 24 o 120 rate ed ancora ci troviamo di fronte ad un tasso convenzionato (ad esempio il 21 novembre è pari a TAN 4,61% – TAEG 5,50% per un trentenne con tre anni di anzianità di servizio). La banca si fa carico del costo del premio assicurativo. Per conoscere le condizioni, che la banca tende a offrire il più possibile personalizzate, bisogna fissare un appuntamento in una filiale e farsi fare uno o più preventivi.

(Fonte: sito ufficiale Credem – Data 21 novembre 2018)

Approfondimento: Prestiti Credem.

UniCredit Banca

Questa banca oltre a offrire un tasso più basso rispetto a quello proposto ai dipendenti privati, nel caso della cessione del quinto per i dipendenti pubblici prevede anche la possibilità di concedere una somma più elevata. Il limite massimo per un dipendente privato richiedibile è infatti di 47 mila euro, mentre per un dipendente pubblico sale a 72 mila euro. Per fornire un servizio rapido nella preparazione di un preventivo, UniCredit ha destinato questo servizio a consulenti dedicati. Per l’interessato a ottenere un preventivo dal punto di vista formale cambia però poco: bisogna chiamare o usare il tool online per prendere un appuntamento.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data 21 novembre 2018)

Approfondimento: Prestiti online UniCredit.