Durata ideale del miglior mutuo: attenzione alla sostenibilità della rata

La durata del mutuo è uno degli aspetti più importanti da valutare nella fase in cui si fa la scelta di un finanziamento finalizzato all’acquisto di un immobile. A riguardo quali sono i punti principali da considerare? Leggi di più nell’articolo seguente.

Innanzitutto la scelta della durata del mutuo ha un effetto su numerose condizioni, che possono essere riassunte in tre voci ‘principali’, ovvero:

  • l’importo della rata (e di conseguenza anche sulla somma massima che può essere richiesta);
  • gli interessi che complessivamente dovranno essere rimborsati;
  • la tipologia del tasso (mutuo a tasso variabile o fisso).

Tali effetti possono essere sia di tipo diretto che indiretto, ma comunque si verificheranno sempre.

Quindi la scelta della durata del mutuo migliore per le proprie necessità deve tener presenti tutti e tre questi fattori, trovando, quando possibile, il miglior compromesso in base alle proprie necessità mettendo al primo posto sempre la sostenibilità dei pagamenti.

modello casetta e sveglia vicina

Durata e importo della rata: alla luce del tasso di interesse

Scegliendo un mutuo a tasso variabile si sa di dover sostenere al momento della stipula una rata più bassa rispetto al tasso fisso applicato in quello stesso momento. Di contro è altrettanto noto il dover affrontare un futuro più o meno incerto a causa delle immancabili fluttuazioni che porteranno a forti aumenti o decrementi del tasso del mutuo stesso con un effetto diretto sulla rata (che potrebbe risultare a un certo punto non più sostenibile).

Meglio quindi un mutuo a tasso fisso o variabile? E soprattutto come fare la scelta più adatta alle proprie necessità?

Se ci si orienta verso un mutuo di lunga durata, allora è comunque meglio scegliere un mutuo a tasso variabile dato che le salite e le discese dei tassi di interessi a cui il mutuo viene indicizzato si compenseranno quasi sicuramente nel tempo.

Non solo partendo con interessi più bassi l’impatto ‘economico’ l’impatto sarà inferiore anche sul monte di interessi da pagare complessivamente, per effetto dell’ammortamento alla francese. Questo ragionando però solo sull’aspetto della ‘convenienza’, mentre per la sostenibilità il discorso può essere diverso, soprattutto nelle fasi di salita.

Infatti quanto appena evidenziato è una regola di massima, per cui possono capitare delle situazioni in cui la stessa ipotesi è assolutamente da scartare. Quella più importante si ha proprio nel caso in cui si nutrono dei grandi dubbi sulla sostenibilità della rata in futuro, anche prossimo, a causa di importi ‘al limite’ rispetto alle prospettive di crescita dei propri redditi.

In base a quanto evidenziato anche se l’acquisto viene considerato transitorio (ovvero il mutuo verrà mantenuto solo per qualche anno) è preferibile scegliere un ammortamento a tasso variabile.

Tuttavia qualsiasi sia la scelta di tasso mutuo prima casa che si intende fare ribadiamo che bisogna sempre partire da una rata sostenibile senza difficoltà.

Approfondimento: andamento tasso variabile nel tempo

Tasso fisso per durate limitate

Se invece si deve accendere un mutuo con una durata inferiore ai 15 anni, e specialmente nel caso in cui si provenga da un periodo in cui i tassi di sconto (tasso Bce) sono rimasti molto bassi a lungo, allora è meglio orientarsi su un tasso fisso. Bisogna logicamente accettare di pagare una rata un po più alta rispetto a quella derivante da un mutuo a tasso variabile, ma che per il futuro non porterà ad alcuna sorpresa spiacevole, dato che nel giro di poco tempo inevitabilmente i tassi ricominceranno a salire.

I mutui con opzione e misti

Nel discorso fatto fin qui non abbiamo considerato i mutui a tasso misto oppure con opzione con i quali si ha la possibilità di poter variare il tasso fisso in tasso variabile (e viceversa). Il tutto senza dover cambiare il contratto, ma semplicemente mettendo in atto una possibilità che viene offerta dal tipo di mutuo scelto a monte.

famiglia che immagina la casa del futuro<

Per quanto riguarda i tassi, per decidere se partire con un variabile e passare a un fisso o viceversa, valgono le stesse valutazioni che abbiamo fatto fino a qui. Ma attenzione, come avviene per ogni prodotto ‘più accessoriato’, ci troveremo davanti alla necessità di dover fare i conti con uno spread più alto, per cui complessivamente si rischia di pagare un costo maggiore al termine del piano di ammortamento.

Conclusioni

In base a quanto evidenziato l’unico elemento costante per fare la scelta giusta in base alle proprie necessità è quello della flessibilità e non solo del prodotto in sé, quanto per il nostro approccio. Come evidente, non esiste infatti una durata ideale valida per tutti i mutui e per tutte i bisogni.

Ognuno deve fare le valutazioni partendo dalla propria reale situazione reddituale e patrimoniale, quella personale, e infine rapportare il tutto alle necessità che si hanno, tanto nel breve quanto nel lungo periodo.