Meglio l’affitto o il mutuo: consigli utili

E’ meglio optare per affitto o mutuo? I simpatizzanti del primo sicuramente hanno tantissime argomentazioni per supportare la propria preferenza, e lo stesso vale per i secondi.

Ma visto che la scelta di entrambe le sistemazioni porta a un esborso di denaro, che può essere più o meno consistente, allora la scelta va fatta mettendo da parte le preferenze che non siano attinenti ad una logica puramente economica. Da questo punto di vista quindi la prima considerazione da fare è che non si può parlare di netta preferenza dell’affitto rispetto al mutuo (o viceversa) in senso assoluto, ma ciò dipende da una serie di fattori, che sono distinguibili in:

  • momento storico e situazione immobiliare (in particolare in che fase del ciclo ci si ritrova, quindi ogni considerazione fatta per il 2016, potrebbe non essere valida per il 2014 o 2013);
  • durata di quello specifico stato abitativo (mesi, anni o “illimitato”);
  • individuazione della situazione “ideale” o di ripiego;
  • necessità familiari e lavorative.

Il mercato immobiliare e degli affitti: fase crescente o decrescente?

Il fatto che i prezzi siano in salita o discesa viene considerato nell’ottica immediata, ma in realtà dovrebbe servire come punto di riferimento per poter valutare il caso di acquisto in vista di un imminente ribasso futuro (la fase calante del mattone non termina nel giro di poco tempo, ma copre alcuni anni).

Infatti se si è in una fase crescente dei prezzi, a meno che si sia trovata la soluzione ideale alle proprie necessità (personali, familiari e lavorative), allora è meglio rimandare ad un momento più favorevole con prezzi più bassi (vedi anche Rent to Buy).

Difficilmente si avrà un grande scollamento tra l’andamento del mercato e gli spread applicati dalle banche, e si avranno più risorse economiche per affrontare le varie spese accessorie. Inoltre ci si mette al riparo dall’ipotesi di perdita del valore immobiliare ma si andrà incontro a una fase di rivalutazione (che non è detto che sarà immediata!). Quindi in tutti questi casi è generalmente da preferire l’affitto.

Per quanto tempo dura il “possesso” di quella casa?

Se ci si deve spostare per lavoro frequentemente, oppure se si ha un programma di cambiamento personale (ad esempio matrimonio o prole) allora acquistare un immobile, pensando di fare un investimento, che però non rispecchia questi cambiamenti, è un pessimo affare.

Le spese accessorie (soprattutto considerando le varie voci sottoposte a commissioni progressive) incidono fino ad un 10% del prezzo di acquisto: un esborso che con l’affitto non si deve affrontare. Se invece si ha un’ottica di medio (dai sei ai 10 anni) o di lungo periodo (superiore ai 10 anni) allora si può seriamente prendere in considerazione l’acquisto con mutuo della propria abitazione principale.

Tuttavia se si ha davanti una situazione di ripiego, anche in un’ottica di medio termine, è meglio optare per l’affitto, non vincolandosi così a una situazione insoddisfacente e comunque onerosa.