Come funziona il coworking: informazioni utili

Il coworking non è una moda recente e non è solo uno dei vari rimedi che l’uomo moderno mette in atto per allontanare il senso di isolamento della società contemporanea. Questo tipo di approccio, infatti, si adatta più ad altre attività o realtà condivise, come per esempio il cohousing fino ad arrivare a comunità che si formano nell’ottica di condividere gli spazi in cui si vive.

Con il coworking il discorso è da un parte più complesso e strutturato e dall’altra sicuramente più flessibile. Prima di tutto vediamo di che cosa si tratta e gli errori da non commettere nel cercarlo.

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In che cosa consiste?

Per capire quando possiamo effettivamente parlare di coworking dobbiamo individuare le ragioni che hanno portato alla sua nascita. Quest’ultima è avvenuta nel 2005, quindi siamo davanti ad una realtà che si è sviluppata e diffusa in circa quindici anni, da quando un ingegnere informatico di nome Brad Neuberg lanciò questa proposta di condividere degli spazi di lavoro. Un’idea che sulla carta non obbligava ad avere un punto in comune sul tipo di attività svolta ma la volontà di condividere lo spazio come comunità, confronto di idee, ecc. Nasceva così il San Francisco Coworking Space, ricavato in uno spazio collettivo femminista, nella città statunitense di San Francisco.

L’idea sembrava destinata a cadere nel vuoto, poiché nel primo mese di apertura dell’iniziativa (che prevedeva solo per due giorni a settimana uno spazio aperto e condivisibile) nessuno vi aderì. La situazione cambiò quando due persone scelsero di abbracciare questa soluzione innovativa ed utile. Col senno di poi una scelta vincente al punto che in alcune parti del mondo è diventato un “modo di fare attività”.

Da lì un’esplosione di spazi di coworking nelle grandi grandi metropoli in un trend che ha presto interessato anche l’Italia partendo da realtà maggiori come Roma e Milano, per poi passare anche alle altre città di dimensioni inferiori. I costi contenuti grazie alle divisioni delle spese tra ‘coworkers’ permettono infatti di avere uno spazio di lavoro a prezzi ragionevoli in zone altrimenti irraggiungibili (come ad esempio il centro di Milano, zona Prati a Roma, ecc).

Approfondimento: Microcredito.

coworking

Differenze rispetto ad uffici temporanei e uffici in subaffitto

Pensando a uno spazio di lavoro ‘condiviso’ con gli altri, viene da pensare che la funzione principale del coworking sia quella di subaffittare un locale, così da ridurre i costi di gestione. Inoltre affittando uno spazio lavorativo già ‘esistente’ si condividono le strutture usate anche da altri, non si hanno spese per l’acquisto dell’arredamento, ecc.

Quindi, se si sta cercando di capire se con il coworking si può risparmiare sulla gestione di un’attività che altrimenti non potrebbe essere svolta interamente a proprie spese (o non la si vuole svolgere in questo modo per contenere i costi), la risposta è positiva. Tuttavia se ci limitiamo a questi aspetti stiamo parlando di un semplice ‘subaffitto’ o, per durate molto brevi di utilizzo, anche di ‘ufficio temporaneo’ (un ufficio affittato per ore, giorni o comunque un periodo molto limitato).

tempo

Come già più volte affermato il coworking è più complesso, proprio perché va visto nell’ottica di ‘comunità’ e condivisione a tutto tondo. Per questo nelle varie offerte possono non essere previsti per esempio alcuni spazi (come ad esempio la sala riunioni, che può essere inclusa solo in pacchetti premium), mentre devono essere sempre previsti spazi relax e spazi di condivisione di tempo libero come una pausa caffè, snack e quant’altro.

Normalmente gli abbonamenti di chi offre tale servizio sono flessibili, in modo da proporre varie soluzioni che possono andare bene tanto al libero professionista che al lavoratore autonomo che non può (o non vuole) svolgere l’attività a casa, ma anche alle aziende che riescono a controllare meglio i costi legati a corsi di formazione, diversificazione degli spazi lavorativi, ecc.

Durate e costi

Per quanto riguarda la durata si può partire anche da una sola ora presa in affitto, fino a diversi mesi. Quindi dal punto di vista temporale non ci sono limiti. I costi sono condizionati dal tipo di pacchetto scelto che può prevedere i servizi di base ed essere via via arricchito con altri servizi. Molte strutture che offrono il coworking permettono di acquistare anche voucher o carnet di ore, per arrivare ai ‘classici’ affitti mensili o durate più lunghe, fino agli accessi giornalieri.

Ovviamente, altri fattori che incidono sul costo sono legati all’ubicazione degli uffici, se più o meno facilmente raggiungibili, e dal tipo di servizio offerto (più improntato a ottenere coworkers fidelizzati oppure con carattere temporaneo e occasionale). Logicamente prima di fare una scelta si possono/devono richiedere vari prospetti a seconda di differenti servizi e durate e quindi optare per quello più adatto alle proprie necessità.

Approfondimento: Mutui per lavoratori autonomi.

risparmio costi uffici

Limiti

Per trovare una soluzione realmente adeguata è infine bene controllare i vari tipi di ‘limitazioni’ presenti che possono tra le altre cose riguardare:

  • la dimensione e la capienza delle stanze od ancora se si tratta solo di una postazione singola (in questo caso la dimensione e la caratteristiche dello spazio da condividere);
  • il numero di ‘accessi giornalieri’ che si possono fare nel caso di scelta su giorno o su mese;
  • forme di assistenza o condivisione di esperienze interne;
  • gli ambienti accessibili nel pacchetto;
  • gli orari di accesso e obbligo di lasciare i locali;
  • tipi di servizi inclusi e quali richiedono costi aggiuntivi;
  • se sono ammessi bambini da portare a lavoro (soprattutto se sono previste aree di svago per i più piccoli e come sono strutturati gli spazi per la sicurezza);
  • se si possono portare i propri animali (generalmente questo aspetto viene evidenziato con la dicitura pet friendly o simile, ma deve essere comunque specificata come possibilità).