Come ottenere l’autorizzazione paesaggistica

In un Paese ricco di storia come l’Italia, il numero di comuni nei quali le abitazioni hanno un vincolo paesaggistico è molto alto. Ma dato che per poter effettuare dei lavori di ristrutturazione o delle piccole modifiche, si deve avere l’autorizzazione paesaggistica, per non andare incontro a pesanti sanzioni, è bene informarsi presso il proprio comune sui costi e sulla modulistica da utilizzare nello specifico al fine di essere autorizzati (vedi anche Tasse vendita casa). Inoltre bisogna anche vedere se si rientra nella possibilità di richiedere l’autorizzazione paesaggistica semplificata, che in molti casi costa meno di quella ordinaria (vedi anche Accatastamento).

Come fare?

Se si vive in un grande comune (come Roma e Milano o in alcune regioni come Lazio o Toscana) molto spesso si potrà scaricare il modulo per fare domanda di rilascio dell’autorizzazione direttamente online, con anche le informazioni principali.

Nei comuni più piccoli si dovrà andare nell’ufficio tecnico o simile. Una volta ottenuto il modulo, oltre alla sua compilazione, si dovranno sostenere dei costi che sono:

  • marca da bollo vigente al momento da apporre su una delle copie di richiesta dell’autorizzazione (va fatta almeno in duplice copia ma alcuni comuni possono richiederla anche in triplice);
  • diritti di segreteria (esborso medio intorno ai 200 euro, con possibilità di riduzione se si è nel caso di possibile domanda di quella semplificata) e relativa dimostrazione dell’avvenuto pagamento;
  • marca da bollo vigente da mettere sull’autorizzazione una volta che dovesse essere rilasciata.

Una volta che si è in possesso dell’autorizzazione paesaggistica si hanno 5 anni per ultimare i lavori (vale per quella ordinaria semplificata e in sanatoria). Tuttavia per l’inizio dei lavori si deve richiedere all’ufficio tecnico, per evitare problemi.

Come funziona?

Una volta presentata la domanda ci sono dei tempi tecnici legati alla valutazione della stessa e cioè:

  • L’amministrazione comunale ha 40 giorni di tempo per effettuare la propria valutazione, e qualora lo ritenesse necessario può interpellare la sovrintendenza. A questo punto il tempo si protrae fino ad un massimo di altri 60 giorni. Se il sovrintendente non dà parere negativo (o non dà alcun parere valendo il criterio del silenzio valevole come assenso), allora l’amministrazione comunale, che non ha dato parere negativo, procede con il rilascio dell’autorizzazione;
  • tempi simili si hanno per quella che viene richiesta in sanatoria.

Attenzione: la tempistica può comunque prolungarsi se vengono richiesti ulteriori documenti, modifiche alla presentazione di progetti dell’esecuzione dei lavori, ecc.