Il reddito dominicale si riferisce ai terreni agricoli, e si distingue dal reddito agrario, in quanto il primo è “presunto”, e viene attribuito di ufficio in base alle tariffe di estimo che sono applicate tenendo in considerazione la classificazione del tipo di terreno, l’estensione e il tipo di destinazione (e deve essere dichiarato per il semplice stato di “dominus”). Invece il reddito agrario è quello che deve essere dichiarato dall’agricoltore o dal conduttore di un terreno agricolo sulla base delle attività produttive effettivamente svolte. Al di là della definizione, il calcolo del valore rivalutato, è necessario laddove si devono pagare le imposte e i tributi, che sono stati definitivamente “sistemati” tramite la legge di stabilità 2016, che ha superato la confusione dovuta alla reintroduzione dell’Imu, indicando anche in modo chiaro i casi di esenzione. A meno che non ci siano situazioni per cui si debbano rivedere i valori attribuiti, normalmente la variazione del reddito dominicale viene effettuata, sempre di ufficio, ogni 10 anni.
Per poter effettuare il calcolo, ad esempio dell’Imu dovuta, si possono sfruttare i tool disponibili gratis online, dove si deve inserire il valore catastale, che può essere ricavato comodamente tramite una visura catastale. Impiegando i tool, tramite l’inserimento del codice del tipo di terreno, non ci si deve occupare di calcolare la rivalutazione, visto che questo avviene automaticamente. Altrimenti per calcolare la base imponibile, si devono considerare i seguenti valori:
Si applica la franchigia di 6 mila euro (quindi il pagamento avviene sopra questa soglia) ed inoltre si applicano come riduzioni:
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