Investire in immobili con pochi soldi: le alternative reali all’acquisto

Per comprare un immobile ci vogliono generalmente delle somme importanti, dovendo considerare anche i costi accessori come l’onorario del notaio, le imposte catastali e di registro. Situazioni che possono essere mitigate grazie all’accensione di un mutuo o rivolgendosi ad alcune forme di leasing immobiliare e formule di affitto con riscatto.

C’è però da considerare che anche se l’acquisto di una casa per se stessi può essere considerato un ‘investimento’, in finanza si considera come tale l’ipotesi in cui si ottenga un rendimento, che nel caso di immobili può avvenire sotto due forme:

  • attraverso una plusvalenza che si ottiene quando il prezzo che si paga per l’acquisto è nettamente inferiore a quello di vendita. Ma attenzione: a riguardo bisogna considerare anche la somma dei costi sostenuti sia a livello fiscale, che per manutenzione e ristrutturazioni;
  • grazie ad un rendimento periodico generalmente rappresentato dai canoni di affitto, a meno che non si investa in fondi di investimento in real estate, per cui si ottengono dei rendimenti sotto forma di interessi liquidati periodicamente e calcolati sulla base dell’ammontare di partecipazione che si può vantare.

In entrambe le ipotesi, procedere ad un investimento remunerativo in un immobile con pochi soldi è abbastanza fantasioso. Ciò non significa però che non sia possibile visto che l’acquisto in toto di una casa non è l’unico modo per investire in un immobile con pochi soldi. Vediamo quali sono le possibilità che si possono considerare.

Gli investimenti ‘alternativi’

disegno di casa con pile di monetine

Dobbiamo fare una premessa: se l’obiettivo è il rendimento senza doversi preoccupare di manutenzione, tassazione, gestione degli inquilini e/o affittuari, l’investimento immobiliare va fatto con le formule dei fondi comuni di investimento o similari, dove si acquistano quote di partecipazione. Proprio da questo punto di vista possiamo avere le seguenti ipotesi realmente percorribili.

Crowdfunding immobiliare

Si tratta di un vero e proprio crowdfunding, per cui chi vuole investire deve accedere alla piattaforma (a seguito di registrazione seguendo le indicazioni apposite) e scegliere l’importo da investire nel progetto scelto. L’ammontare da investire deve essere compreso tra il minimo e il massimo previsto per quell’investimento dalla piattaforma stessa.

Le somme minime sono alquanto variabili visto che possono andare da poche decine di euro (mediamente 50 euro) a 1000 euro per singola quota, potendo ovviamente scegliere i vari multipli. I rendimenti sono quelli ‘attesi’ (indicati in linea di massima con il ROI che è il ‘ritorno atteso o stimato’ dell’investimento stesso). Non si devono avere particolari requisiti se non quelli che consentono la registrazione e la disponibilità di denaro da investire.

Come tempistica difficilmente si tratta di investimenti di lungo periodo. Tuttavia se non si raggiunge l’obiettivo (che può essere minimo o massimo) l’investimento non parte e si otterranno indietro le somme investite, senza aver guadagnato o perso nulla (non sono previsti interessi durante la giacenza che può riguardare anche vari mesi).

La formula del lending

disegno di casa e tante persone con sacchetto di monete

In questo caso investiamo non assumendo la posizione di ‘soci’ o simili, ma di veri e propri finanziatori. Tuttavia finanziamo solo acquistando delle quote e possiamo diversificare il nostro investimento tra diversi progetti. L’accesso è sempre tramite una delle piattaforme che prevedono questo tipo di soluzione, alle quali ci si deve registrare per poi scegliere i progetti da finanziare dando un’occhiata in primis ai rendimenti ‘promessi’. La scelta va fatta sempre in modo consapevole, considerando però non solo i rendimenti promessi ma anche altri fattori, perché in tali piattaforme si applica il principio che per i tassi più elevati si deve accettare anche un rischio maggiore.

Nella maggioranza dei casi i tempi di rimborso di tutto il prestito possono essere anche lunghi, ma viene spesso offerta la possibilità di rendere liquide le quote o una parte di esse tramite una sorta di mercato secondario in cui si possono scambiare o anche vendere, a patto di trovare una controparte interessata. Anche in questo caso l’investimento minimo dipende dalla politica della piattaforma e dal tipo di progetto scelto, ma si possono trovare situazioni in cui si può partire anche con qualche decina di euro a quota.

N.B. Nel crowdfunding e nel lending generalmente chi investe non sostiene delle commissioni o dei costi perché sono applicate a carico della società che propone il progetto.

Il real estate classico con fondi chiusi

disegno di casa con grafici e calcolatrice

La tipologia tradizionale di investimento è in realtà con i fondi chiusi del real estate che fino alla comparsa delle due alternative precedenti rappresentava l’unica alternativa. Come si può però capire trattandosi di fondi chiusi, hanno regolamenti rigidi (anche per quanto riguarda i requisiti di accessibilità) e soprattutto fermano i capitali investiti per lunghi periodi.

Per ammorbidire la situazione ci si può rivolgere ai fondi misti (che investono una parte in real estate) oppure in Etf su società quotate che gestiscono fondi Real Estate. In questo caso, tra l’altro, viene meno anche l’assenza di costi che sono applicati pro quota (ovvero sulla base delle quote che si detengono) sotto forma principalmente di costi o commissioni di gestione.

Conclusioni

Oggi è quindi possibile investire in un immobile anche se si hanno pochi soldi potendo scegliere addirittura tra varie possibilità. Ma è ancora più importante avere le idee chiare sull’obiettivo che si intende raggiungere con il budget che si può destinare a questo tipo di investimento. Parliamo infatti di investimenti con rendimenti attesi e non certi per cui il capitale investito, seppur ridotto d’importo, è a rischio.