Come ottenere un prestito di 50000 euro

Mutuo o prestito per un importo di 50000 euro? Ormai sia che si cerchi un prestito personale (fatta eccezione per la categoria del piccolo prestito) che la cessione del quinto, od ancora un mutuo chirografario o ipotecario, chiedere ed ottenere una somma pari o superiore ai 50 mila euro è possibile, ovviamente se si posseggono le condizioni reddituali necessarie, che possono essere raggiunte sia personalmente che tramite l’inserimento nella richiesta di uno o più garanti oppure di garanzie aggiuntive.

A queste possibilità si aggiungono poi quelle previste dalle varie casse professionali o enti (come Inarcassa, Enpaf o Enpam), oppure il prestito pluriennale Inps ex Inpdap in base alle condizioni e motivazioni (o finalità) previste dal regolamento vigente.

Quale proposta preferire?

Nella diatriba se sia meglio puntare su un mutuo perché applica tassi più bassi rispetto a un altro tipo di finanziamento, oppure su quest’ultimo perché ha costi collegati più bassi (mancando per esempio i costi connessi ad un notaio necessario nel caso dei mutui ipotecari), partiamo dal presupposto che non c’è una ricetta che va bene per tutti.

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In alcuni casi sarà preferibile il mutuo, in altri il finanziamento anche perché spesso non si hanno altre alternative. In altre situazioni ancora bisogna considerare vari altri fattori oltre a quello della convenienza economica.

Per questi stessi ragionamenti non si può sapere con certezza che un prodotto online (che si tratti di Findomestic, Agos o qualche altra banca o finanziaria) sarà con condizioni o tassi più bassi rispetto a quelli proposti in modo tradizionale. Quindi la ricetta per fare una scelta consapevole non può che essere una: quella di richiedere vari preventivi che vanno poi confrontati tra di loro.

Come richiedere i preventivi: serve la consulenza?

Nella prima fase, quella di valutazione pre fattibilità, non è necessaria alcuna consulenza. Online si può arrivare ad una sorta di fac simile del preventivo senza doversi registrare, semplicemente usando gli appositi tool. Se vogliamo parlare di un vero e proprio preventivo, che prenda in considerazione anche la somma massima ottenibile, allora si deve passare per una modalità che prevede l’inserimento del nostro reddito. L’importo di quest’ultimo in fase di simulazione sarà spesso un valore stimato e non preciso al centesimo, dato che vanno considerate anche le mensilità aggiuntive come la tredicesima e la quattordicesima e le persone a carico.

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Questo non significa che un preventivo di massima dove si riporta solo la rata collegata a un certo importo, come risultato del tasso applicato per il numero di rate scelto, non possa indirizzare la scelta a monte verso le opzioni più in linea con le nostre necessità.

Anche un consulente può essere utile (e in alcuni casi persino necessario) soprattutto se ci troviamo davanti ad una pratica più complessa dove l’inserimento di coobbligati, garanti e garanzie accessorie è quasi scontato. Davanti a una pratica difficile, un buon consulente può fare la vera differenza tra una bocciatura e una chiusura positiva. Non solo, un esperto può guidarci verso la soluzione più vicina alle nostre aspettative (ad esempio consigliandoci di ridurre la somma che vogliamo ottenere).

La ricerca della rata ideale: una scelta possibile?

Spesso cerchiamo il prestito guardando al tasso più basso. Per legge il taeg si deve ridurre all’aumentare delle somme che si chiedono, mentre se confrontiamo la stessa somma, allora noteremo che il Taeg tende spesso ad aumentare se si allungano le durate (condizione spesso necessaria per trovare una rata il più possibile sostenibile). Questo criterio deve essere ben saldo sia che stiamo cercando un prestito di 50000 euro che un mutuo, perché molto probabilmente dovremo scegliere un piano di ammortamento lungo.

Pagare una rata che facciamo fatica a saldare già da oggi, senza considerare tutte le novità e gli imprevisti che ci potranno capitare nel corso degli anni, è sempre una pessima scelta. Molto probabilmente nel giro di poco tempo ci potremmo trovare a dover decidere per un finanziamento di consolidamento debiti, che sul piano della convenienza potrebbe farci perdere tutto ciò che pensavamo di aver guadagnato in maniera definitiva

Quindi la scelta della rata ideale va bene nell’ottica della sostenibilità. Poi può aver senso variare la durata di qualche rata, accorciando un poco il piano di ammortamento. Questo per risparmiare non tanto qualche decina di euro al mese, quanto per la riduzione degli interessi al termine del rimborso. Ricordiamo infatti che la maggior parte dei finanziamenti utilizzano l’ammortamento alla francese.

La modifica del piano di ammortamento potrà spesso essere esercitata anche in corso d’opera grazie alle cosiddette opzioni di flessibilità.

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I costi ai quali fare attenzione

Se si cerca con cura tra le varie offerte è sempre possibile risparmiare anche se ci sono dei costi ‘obbligatori’. I costi sui quali è possibile risparmiare sono:

  • spese di istruttoria: se si rientra in convenzioni, oppure in offerte particolari, si può vedere questa voce azzerata. Vale sempre la pena controllare prima, perché si perde poco tempo e si possono risparmiare delle belle somme;
  • le spese di incasso rid: non si deve guardare alla voce di spesa del foglio informativo del proprio conto corrente, ma proprio alla voce riportata nel contratto ed applicata dalla banca o dalla finanziaria. Per questa ragione capita per esempio che un finanziamento con Tan 0% alla fine abbia un Taeg anche di diversi punti percentuali;
  • spese di gestione della pratica: sono le spese dovute una volta l’anno. Non tutte le banche le applicano e se ci sono devono essere specificate nel contratto di finanziamento;
  • spese di assicurazione (facoltative): il discorso dell’assicurazione è molto delicato. A riguardo è essenziale controllare che non ci siano forti limitazioni, e poi valutare proposte autonome e indipendenti per vedere se c’è un margine di risparmio.

Sicuramente non si deve mai pagare in anticipo per ottenere consulenza e nemmeno pagare le spese di valutazione pratica in anticipo. Una banca o una finanziaria seria fa pagare l’istruttoria trattenendo il dovuto importo sulla somma erogata. Lo stesso discorso va fatto in caso di intermediari e consulenti: la loro provvigione sarà da pagare se e quando il finanziamento è stato concesso, sempre che le condizioni di calcolo della somma dovuta siano state ben chiarite in anticipo, nel contratto stesso di finanziamento.