Mutuo europeo o mutuo ‘italiano’: chi vince in convenienza?

Ci sono dei settori che all’interno della comunità europea hanno continuato a beneficiare di una certa autonomia in alcuni casi a discapito dei cittadini più sfortunati, semplicemente perché residenti in paesi dove le banche hanno da sempre applicato delle regole meno vantaggiose per essi.

Ma grazie al principio del mutuo riconoscimento europeo e la necessità di creare un sistema il più possibile armonico e unificato, si è arrivati all’introduzione di importanti cambiamenti, primo fra tutti il prospetto Esis, che ha regolamentato il settore dei mutui, da un punto di vista “formale”.

Il prospetto “europeo” sul mutuo

Tutte le banche europee si sono dovute adeguare al regolamento specificato nel prospetto ESIS, un modello standard, che deve riportare in una forma ben specifica le caratteristiche fondamentali di un mutuo, con 15 voci predefinite. Questo per consentirne un confronto anche per prodotti erogati da istituti di credito appartenenti a diversi Paesi Membri Ue (e non solo differenti banche di uno stesso Paese).

Nel particolare le voci principali presenti del prospetto Esis, alcune però non compilate in Italia, sono:

  • specifica del tipo di finalità del mutuo (acquisto prima casa, secondo casa, immobile commerciale, ufficio, liquidità, ristrutturazione, ecc), indicando anche il valore LTV massimo disponibile;
  • tasso “nominale annuo (il tan, con la specifica indicazione dello spread);
  • la banca che offre il mutuo;
  • spese accessorie (sia in fase di istruttoria che per la gestione del mutuo);
  • tipo di piano di ammortamento e durata del contratto;
  • importo della rata;
  • importo del mutuo richiesto;
  • obblighi particolari per la concessione del mutuo;
  • Taeg;
  • presenza di penali di estinzione.

La convenienza del mutuo “europeo” rispetto a quello domestico?

I tassi medi nella zona Ue sono più bassi rispetto a quelli applicati dalle banche italiane, ma parlare di convenienza tout court non è ovviamente possibile, perché ci sono alcuni aspetti specifici da valutare in aggiunta. Tra questi la possibilità di ottenere bonus per l’acquisto di un immobile, la presenza di percentuali di copertura che in media sono più elevate rispetto a quelle concesse da numerosi Paesi Ue, e tipologie di mutui, nel complesso più varie tra cui poter scegliere.

Il solo aspetto che mantiene l’Italia in una situazione di svantaggio è quella del piano di ammortamento, incentrato su quello alla francese, che continua ad essere quello più oneroso per i mutuatari.